Il nuovo album di inediti di Fiorella Mannoia è nato durante il primo lockdown. Quando si cantava dai balconi e si sapeva poco dell'incubo coronavirus. "Questa è una forma di resistenza. Ci siamo resi conto come sia bastata una minuscola entità cellulare per metterci in ginocchio, noi che ci consideravamo invincibili". E invece siamo "Padroni di niente", come recita il singolo scritto con Amara che dà il titolo al disco.
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"Un disco concepito durante il primo lockdown - racconta la Mannoia -, dalle chiacchierate con Amara (autrice per lei di 'Che sia benedetta', portata al festival di Sanremo del 2017). Quando i nostri pensieri volavano alto e ci interrogavamo su dove stavamo andando, sul senso che aveva tutto quello che stavamo vivendo. Si parlava di un nuovo Umanesimo, della necessita' di rimettere al centro l'uomo a scapito del profitto. Guardavamo affascinati la natura riprendersi i suoi spazi. E invece quando si e' riaperto, tutto e' tornato come prima se non peggio. Non siamo migliorati e siamo riusciti a dividerci pure su questo. Ora siamo arrabbiati, preoccupati per il futuro: costretti a dover scegliere tra salute e lavoro. E la politica si dà battaglia sulla pelle della gente. Possiamo considerare il 2020 l'anno più brutto dal dopoguerra ad oggi".
LA COPERTINA - La cover è ispirata al quadro "Viandante sul mare di nebbia" di Caspar David Friedrich, con la differenza che il "Viandante" di Friedrich guarda il mistero di un orizzonte di nebbia, mentre il "Viandante" di Fiorella, osserva la civiltà. C'è infatti un messaggio di speranza: "Noi siamo capaci anche di fare cose meravigliose, e comunque c'è sempre qualche insegnamento che ti riporta con i piedi per terra".
LA CANZONE SOSPESA - Anche in "Padroni di niente" torna la formula della 'canzone sospesa'. La Mannoia anche questa volta decide di condividere il suo spazio con un'artista emergente, stavolta è la cantautrice Oliva XX, con la quale duetta in "Solo una figlia". Un brano duro, che parla della violenza fisica e psicologica sulle donne in tutto il mondo: "La canzone non ha un lieto fine anche se non è da me, io preferisco sempre un finale di speranza. Ma è stata Olivia a dirmi che non sempre nella vita si vince e spesso certe cose vanno a finire male".
I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO - "Noi siamo stati i primi a chiudere a febbraio - attacca la Mannoia - Adesso è diverso, siamo in un momento critico, è giusto chiudere tutto. Ma i lavoratori dello spettacolo vanno tutelati, noi andiamo tutelati, perché musica, teatro, cinema sono essenziali come il pane che mangiamo. Per questo dobbiamo ripartire, perché solo così si aiutano i lavoratori dello spettacolo. Ci sono dei fondi, come Music Innovation Hub, dove chi vuole può contribuire. Ma dobbiamo chiedere a gran voce che i circa 250mila lavoratori dello spettacolo vengano considerati, perché finora dal governo poco e niente. Qui c'è la percezione, di nuovo, che 'con la cultura non si mangia'. Questa china non l'abbiamo mai fermata".
I LIVE A MAGGIO - A maggio, Fiorella ha in programma di portare il disco in tour nei teatri con 11 date già programmate (il 12 a Bologna, il 13 a Torino, il 15 a Mantova, il 18 ad Ancona, il 20 a Bari, il 22 a Napoli, il 23 a Roma, il 26 a Bergamo, il 28 a Bassano del Grappa (VI), il 29 a Brescia, il 31 a Milano). "Presto dire come sarà il live. Ma noi dobbiamo ripartire perché questo è l'unico modo per aiutare i lavoratori dello spettacolo. Magari anche con produzioni anche più scarne, ma ripartire. Ci siamo interrogati anche se fosse meglio far uscire questo disco fra qualche mese, ma no perché anche questa è una forma di resistenza. Dobbiamo rimettere in moto la macchina, altrimenti sarà un disastro".
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