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Coronavirus, entra in vigore il nuovo Dpcm: ecco le multe per chi non rispetta le regole

Chi non avrà un valido motivo per circolare, potrà incorrere in una sanzione da 280 euro, che può arrivare a 560 in caso di recidiva. Rischia il carcere chi viola, invece, la quarantena

Ansa

Multe e rischio carcere per chi viola le norme contenute nel nuovo Dpcm anti-Covid. Chi non avrà un valido motivo per circolare, potrà infatti incorrere in una sanzione da 280 euro, che può arrivare a 560 in caso di recidiva. Per chi viola la quarantena è prevista invece la denuncia penale con l'arresto da tre a 18 mesi, a cui si aggiunge una multa che può andare da 500 a 5mila euro.

Per potersi spostare sarà necessaria l'autocerficazione, scaricabile dal sito del ministero dell'Interno. I motivi sono gli stessi dei primi mesi della pandemia: lavoro, salute e necessità. 

Se nelle zone rosse negozi, bar e ristoranti dovranno rimanere chiusi, nelle zone gialle potranno continuare a lavorare ma con delle regole precise. Saracinesche alzate dalle 05:00 alle 18:00, numero limitato di clienti all'interno, massimo quattro persone sedute al tavolo e obbligo di mascherina tranne quando si beve e si mangia. In caso di violazione delle norme le multe vanno da 280 euro a 560. I ristoratori rischiano anche la chiusura fino a cinque giorni.

Non sono, invece, previste sanzioni per la violazione delle raccomandazioni contenute nel Dpcm. Tra queste l'invito a muoversi il meno possibile anche laddove, come nelle zone gialle, è ancora possibile passare da un Comune all'altro o da una Regione all'altra.

Coronavirus, ospedali sotto pressione per la seconda ondata: lunghe file di ambulanze da Nord a Sud

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Una colonna di ambulanze a sirene spente che rientrano intorno alle ore 22 verso la zona degli ospedali di Torino alla fine del servizio: la foto simbolo è stata scattata da Pietro Izzo e pubblicata su Instagram
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Un'infermiera del 118 si addormenta stremata sul volante di un'ambulanza in attesa davanti all'ospedale di Villa Sofia a Palermo 
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 Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso di Foggia
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
Gli ospedali tornano a essere sotto pressione per la seconda ondata di coronavirus. Se nel corso della prima ondata le Regioni più colpite sono state quelle del Nord, ora le strutture che manifestano criticità sono diffuse in tutta la Penisola. A Torino una foto pubblicata su Instagram ritrae la colonna delle ambulanze a sirene spente che rientrano intorno alle ore 22 su Corso Dante alla fine del loro servizio mentre a Foggia una lunga fila mezzi di soccorso resta in attesa di fronte all'ospedale. 

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