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Savona, sindaco leghista di Pontinvrea: "Bar e ristoranti aperti fino alle 23"

Il primo cittadino spiega le motivazioni che lo hanno spinto ad andare contro il decreto ministeriale: "E' incostituzionale e non ci sono dati scientifici che provino che nei locali si diffonda il coronavirus"

Il sindaco leghista di Pontinvrea, piccolo comune del Savonese, ha firmato un'ordinanza che permette di tenere aperte le attività di bar e ristoranti sul territorio comunale fino alle 23. "L'ordinanza - si legge nella nota di Matteo Camiciottoli - è volta a disattendere il Dpcm del 24 ottobre per due motivi principali. Il primo perché il decreto presenta profili di incostituzionalità palesi con evidente violazione dell'inviolabilità della libertà personale. Il secondo perché non ci sono dati scientifici che provino che nei ristoranti e nei bar dopo le 18 si possa contrarre il virus del Covid-19". 

Queste iniziative, scrive Camiciottoli "se non supportate da evidenze scientifiche dimostrano solamente l'impreparazione del governo a fronteggiare la tanto preannunciata fase 2 nonostante ben sei mesi di tempo mettere in sicurezza il Paese, facendo ricadere con iniziative incostituzionali e che hanno la parvenza di improvvisazione, tutto il dramma sociale ed economico sui territori soprattutto quelli più deboli come l'entroterra".

Ristoratori in protesta a Milano: rivedere il Dpcm

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La pioggia non ferma la rabbia dei ristoratori, gestori di bar e pub di Milano e provincia che si sono dati appuntamento a pochi passi dalla Prefettura di Milano per manifestare  la loro rabbia contro il nuovo decreto del governo che impone loro la chiusura alle 18. Con loro hanno bandiere tricolore e striscioni con le scritte "Servono fatti non decreti", "Falliamo noi fallite voi" e "No tasse e più aiuti concreti". Questo nuovo decreto "è peggio del lockdown - ha spiegato Alfredo Zini, ristoratore che ha promosso la protesta a Milano - ci sarà così un mercato parallelo di abusivismo,  la gente potrà acquistare alimentari e alcolici e consumarli anche abusivamente per la strada. Chiediamo un allineamento del Dpcm e dell'ordinanza regionale, uno dice chiudere alle 18 e l'altra alle 23". Fuori programma durante la manifestazione che è stata interrotta dalla trans Efe Bal, nota anche per le sue apparizioni in tv. La transessuale è arrivata in reggiseno mostrando sul petto la scritta 'Abbiamo fame' in vernice viola per rivendicare "il diritto delle prostitute ad essere sostenute dal governo come le altre categorie in questo momento di difficoltà".

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