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Covid, Zaia: "Chiediamo ai veterinari di fare i tamponi, l'uomo è un mammifero nulla di trascendentale"

La proposta del governatore della Regione Veneto al fine di alleggerire la Sanità pubblica dal sovraccarico di richieste: "La pressione ospedaliera è il vero tema che dobbiamo affrontare", ha aggiunto

Ansa

"Ho dato disposizione di convocare i rappresentanti dei 2.450 veterinari in Veneto per fare i tamponi". Lo ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia. "L'uomo è un mammifero - ha aggiunto - tutti i mammiferi hanno sette vertebre cervicali, allattano il neonato, e i veterinari sono esperti di questo. Non è nulla di trascendentale pensare di fare un percorso con i veterinari, se fossero disponibili per fare i tamponi", ha spiegato. 

"C'è pressione negli ospedali" "La pressione ospedaliera è il vero tema che dobbiamo affrontare. Anche stamattina abbiamo avuto diversi incontri in videoconferenza per fare il punto della situazione. C'è pressione sugli ospedali: questa è la risposta che diamo agli scettici, a chi dice che è una cosa mediatica. 70 persone al giorno (oggi i nuovi ricoverati in Veneto sono 74, ndr) è più di un reparto, la pressione la si sente - ha quindi sottolineato il presidente del Veneto -. Andiamo a ridurre le attività ordinarie nei Covid center, salvaguardando finché possibile i punti nascita e certamente salvaguardando gli oncologici. Stiamo aprendo la terapia intensiva a Jesolo. Adesso ancora per 12-13 giorni avremo le montagne russe ma si va avanti in questa direzione".

Coronavirus, insieme alla Croce Rossa in servizio nell'hinterland milanese

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I volontari della Croce Rossa in servizio 118 nell'hinterland milanese
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Un’ambulanza del comitato di Sesto San Giovanni nel corso di un servizio serale per il trasporto di pazienti positivi. Tra una chiamata e l'altra il personale si sottopone al processo di sanificazione del mezzo e alla vestizione con gli indumenti protettivi, dalla tutta alla visiera. L’equipaggio non ha fatto altro che rispondere a una chiamata dopo l’altra, perché oltre al Covid-19 non mancano tantissime altre situazioni di infortuni e patologie gravi. Ogni volta i volontari devono comportarsi come se si trovassero potenzialmente in presenza di persone contagiate.   

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