Se splende il sole ci sentiamo spensierati e pieni di energia, ma quando il cielo è grigio e l’ombrello diventa indispensabile, è molto meglio che nessuno si avvicini troppo: siamo nervosi e malinconici, tormentati dal mal di testa e da altri disagi che ci rendono intrattabili. In una parola: siamo meteoropatici, ovvero il nostro umore va su e giù con la pressione atmosferica esterna. Perché succede questo e come mai accade solo a certi soggetti? E soprattutto: come fare ad alleviare i disturbi sia fisici che psicologici che colpiscono chi soffre di mal di tempo?
CHE COS’È IL MAL DI TEMPO - La meteoropatia è un complesso di disturbi fisici e psicologici associati ai cambiamenti del meteo, delle stagioni o del clima. È del tutto normale provare un po’ di malinconia e di cattivo umore quando piove, mentre la luce del sole ci rallegra e ci rende più ottimisti: è risaputo che i raggi solari concorrono a numerosi processi biochimici all’interno degli organismi viventi, tra cui la regolazione dell’umore. Il nostro organismo è una sorta di barometro naturale in grado di avvertire i cambiamenti del tempo atmosferico già un paio di giorni prima che si verifichino: in particolare possiamo percepire in anticipo le variazioni di temperatura, umidità, velocità del vento, pressione atmosferica e precipitazioni (pioggia, temporali e nevicate): tuti questi fenomeni infatti producono turbolenze elettriche e di ionizzazione che possono essere avvertite dall’organismo. Il cambiamento, soprattutto se è improvviso, agisce come una fonte di stress alla quale alcuni soggetti reagiscono con una serie di disagi. La meteoropatia in senso stretto si manifesta con una serie di disturbi fisici e psichici che vanno a comporre una vera e propria sindrome, con mal di testa diffuso, dolori articolari e muscolari, debolezza, insonnia, sudorazione, nausea, vertigini, sensazione di “respiro corto” e perfino pesantezza allo stomaco.
LE POSSIBILI CAUSE – In realtà non si sa con certezza perché sole e pioggia influiscano così intensamente su alcuni soggetti. Tra le possibili cause gli scienziati ipotizzano che al centro del problema ci siano il sistema neurovegetativo e alcune ghiandole endocrine: da loro infatti dipenderebbe una eccessiva o errata produzione di alcuni ormoni tra cui la serotonina, importante mediatore chimico dello stress, la tiroxina e le catecolamine, sostanze che entrano in gioco anche nei periodi di sovraffaticamento. I livelli degli ormoni dello stress oscillano a seconda delle ore della giornata (sono più alti al mattino e più bassi alla sera), ma possono subire variazioni anche a causa degli eventi climatici esterni, ad esempio le basse temperature. Un fattore determinante sembra essere la quantità di luce naturale a cui siamo esposti: ecco perché quando il tempo è cupo e fa freddo i nostri ormoni dello stress aumentano, mentre si riducono le endorfine, sostanze chimiche dotate di proprietà analgesiche, che ci aiutano a sopportare il dolore.
CHI È PIÙ ESPOSTO – Al di là delle predisposizioni individuali, ci sono alcuni gruppi di persone maggiormente sensibili ai cambiamenti atmosferici: di solito sono gli anziani, ma anche i giovanissimi (bambini e adolescenti), gli ansiosi, i soggetti che tendono alla depressione, chi ha subito traumi a carico del sistema scheletrico e muscolare, con le aree colpite che diventano di colpo più sensibili e dolenti. Particolarmente esposte sono anche le persone che soffrono di una malattia preesistente, i cui sintomi in certe condizioni climatiche si accentuano e diventano più evidenti. L’ipersensibilità al meteo può anche essere transitoria e colpirci in certi periodi particolari, ad esempio quando siamo sottoposti a forti stress.
I RIMEDI – Al di là dei casi legati a una malattia pregressa, di competenza del medico o dello specialista, la meteoropatia genera disturbi lievi e destinati a risolversi non appena le condizioni esterne si stabilizzano. In ogni caso non esiste una terapia farmacologica specifica, se non per attenuare i sintomi più fastidiosi come mal di testa o insonnia. Un aiuto può venire invece dall’idroterapia: è sufficiente, quando facciamo la doccia, prendere l’abitudine di alternare getti d’acqua caldi e freschi per migliorare il nostro sistema di termoregolazione. È benefica anche una moderata e costante attività fisica, soprattutto all’aria aperta, per riequilibrare il funzionamento del sistema neurovegetativo, responsabile dei disturbi. Vale la pena anche cercare di esporsi il più possibile alla luce naturale, anche nelle giornate di cattivo tempo, tenendo aperte il più possibile tende e veneziane, e migliorando l’illuminazione interna con lampadine che forniscano luce calda, il più simile possibile a quella del sole. Per il resto, impariamo a prevedere, grazie alle previsioni meteo, quando si verificheranno fenomeni che possono disturbarci, come ondate di freddo, vento intenso e pioggia, cercando di restarne il più possibile al riparo. Usciamo di casa ben coperti, proteggendo anche la testa e le estremità (mani e piedi) e cerchiamo di creare, anche nelle giornate di maltempo, momenti di gratificazione e divertimento che possano agire positivamente sul nostro umore e aiutarci a tenere duro fino alla prossima giornata di sole.