Prima si comincia e più facile sarà raggiungere l’obiettivo prefissato. Se si parla di risparmio, vale sempre questa semplice regola: iniziare ad accantonare il prima possibile garantirà maggiori performance nel corso del tempo. E l’assunto vale per qualsiasi obiettivo: dall’acquisto di una nuova auto, fino alla ristrutturazione di casa, passando per l’università dei figli. Ecco, in questo ultimo caso la spesa che una famiglia si trova a sostenere può diventare importante, nel caso di un’università prestigiosa. Ma iniziando a pensarci per tempo, è possibile risparmiare per pagare l’università dei figli.
L’importanza dell’università
Oggi conseguire una laurea non è garanzia di ottenere un posto di lavoro, ma spesso diventa una condizione necessaria. Nella maggior parte dei casi, chi cerca un lavoro ed è in possesso di una laurea, ha più probabilità di avere successo, rispetto a chi non ha ultimato l’università. Scegliere un ateneo prestigioso, come l’Università Bocconi di Milano, aumenta sensibilmente le opportunità di carriera. Secondo il centro studi di Moneyfarm, la percentuale di impiego supera il 95% a un anno dalla laurea, con la maggior parte degli studenti che trova lavoro all’estero.
Quanto costa studiare alla Bocconi?
Se una famiglia decide di far laureare i figli alla Bocconi, mette in conto di dover sborsare una cifra importante, tra rette e spese di alloggio. Un triennio alla Bocconi, infatti, può costare dai 15mila ai 33mila euro all’anno, a seconda dell’indicatore Isee familiare. Nello specifico, la retta di un anno alla Bocconi supera di poco i 5mila euro per famiglie con un Isee inferiore ai 60mila euro, maggiore di 8mila euro per Isee compresi tra i 60mila e i 100mila euro, e maggiore di 11mila euro per famiglie con un reddito complessivo superiore ai 100mila euro. Bisogna poi considerare anche i costi per gli studenti fuorisede, relativi all’alloggio e al vitto. A conti fatti, un ciclo di studi triennale può pesare tra i 50mila e i 70mila euro sul bilancio di una famiglia.
Come risparmiare per pagare l’università
E qui si torna all’assunto iniziale: prima si inizia, più è facile arrivare ad accantonare la somma che serve. In questo caso può essere molto utile optare per un Pac (Piano di accumulo capitale), con una prospettiva di 15 anni: si parte con un investimento iniziale di 10mila euro. Si investe con portafoglio azionario-bilanciato (il rendimento stimato da Moneyfarm è pari al 6,45% lordo annuo) per i primi dieci anni, aggiungendo un contributo mensile di 200 euro (2mila e 400 euro l’anno). Nei 5 anni restanti, si passa ad una soluzione meno rischiosa, che garantisce un interesse lordo del 4,75% annuo. Secondo la simulazione, si può ottenere un rendimento al netto dei costi di oltre 65mila euro. Grosso modo proprio la somma che serve per pagare l’università del figlio.