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Altered Beast, ricordiamo uno dei classici per Sega Mega Drive

A trent’anni dal lancio della celebre console della casa giapponese, parliamo del gioco più rappresentativo che l’ha accompagnata nei negozi

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Proprio in queste settimane si festeggiano i trent’anni dall’uscita di Sega Mega Drive in Europa, lanciata nell’ormai lontano 20 novembre del 1990. Quale occasione migliore per ricordare il gioco che l’ha accompagnata nei negozi, incluso nelle prime confezioni della console? Tra i tanti giochi realizzati dalla casa nipponica la scelta di questo importante ruolo cadde su una conversione da gioco arcade che aveva una certa notorietà, ovvero il mitologico Altered Beast.

Pubblicato in sala giochi nel 1988 e ideato da Makoto Uchida, il gioco spiccava principalmente per due motivi. Primo, perché sfruttava la scheda Sega System 16, che in effetti generava una gran bella grafica per i tempi, con sprite enormi e tanti bei colori. Secondo, perché non capitava spesso di mettere mano a un videogame in cui, tra gli altri, puoi trasformarti in un lupo mannaro o un uomo-orso.

La trama di Altered Beast è molto semplice: ai tempi dell’antica Grecia, quando gli Dei interagivano tantissimo con gli umani, il perfido stregone Neff rapisce la dea Athena, facendo adirare un tantino il caro vecchio Zeus. Come fare per risolvere la situazione? Facile: basta resuscitare un paio di potenti eroi e chiedergli di recuperare la divinità, possibilmente eliminando anche Neff e le sue orde demoniache. Detto fatto, eccoci nei panni di un massiccio eroe senza nome (o due, in caso si giochi in coppia) che deve affrontare cinque livelli a scorrimento pigliando a pugni e calci creature di ogni genere, da zombie a rane giganti.

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La particolarità di un gioco altrimenti piuttosto piattino è che tra i vari nemici lanciati contro i nostri eroi ci sono dei lupi a due teste dal manto bianco: una volta eliminati, questo rilasciano delle sfere composte probabilmente da steroidi, dal momento che raccogliendole la muscolatura dei protagonisti aumenta a dismisura (con tanto di effetto di strappo dei vestiti che fa tanto Ken il Guerriero) e con essa la potenza di pugni e calci.

Meglio ancora: raccogliendo la terza sfera si scatena una vera e propria trasformazione del personaggio, accompagnata da una bella (per l’epoca) animazione a tutto schermo. Ad esempio, nel primo livello gli eroi diventano dei licantropi capaci di sparare palle di fuoco ed effettuare dei calci volanti fiammeggianti.

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Ogni livello ha una mutazione diversa: abbiamo quindi un drago, un orso, una tigre e infine di nuovo il lupo, che evidentemente era piaciuto molto. Una volta trasformato, oltre ad aumentare di molto l’esaltazione del giocatore, il personaggio diventa praticamente inarrestabile, con mosse che sono enormemente più potenti dei colpi regolari. Infatti la trasformazione causa anche la discesa in campo dello stesso Neff, che ci si parerà davanti e si trasformerà in una bestia gigante che funge da boss di fine livello.

Al termine dei cinque livelli, dopo il confronto finale con Neff, i nostri eroi salveranno finalmente la dea Athena e i giocatori riceveranno una simpatica sorpresa (che ora non vi sveliamo perché magari qualcuno sta ancora giocandosi Altered Beast sul Mega Drive Mini). Un gioco breve ma intenso, che sicuramente da il meglio di sé nelle concitate partite a due, dotato di un sistema di controllo un po’ sonnecchiante ma comunque adeguato,

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Altered Beast è un videogame che sicuramente mette grafica e sensazionalismo in primo piano rispetto al gameplay. In effetti giocarlo oggi rivela uno schema di gioco molto elementare e poche trovate realmente interessanti al di là delle trasformazioni. L’impatto che però ebbe all’epoca dell’uscita è innegabile e vedere una conversione così fedele abbinata al Mega Drive aiutò molto a stabilire il ruolo di “console dei giochi arcade” che la macchina di Sega si cucì addosso grazie alle numerose conversioni da sala.

Dato il successo del gioco la sua corsa non si fermò alla sola conversione per Mega Drive: Altered Beast arrivò infatti con alterne fortune su praticamente tutti gli home computer dell’epoca, senza che nessuna risultasse particolarmente brillante. Anche il volenteroso ma ormai obsoleto Sega Master System ricevette una sua versione di Altered Beast, risultata però al di sopra delle abilità della console. Alla fine negli anni ‘90 chi voleva provare a casa l’ebbrezza di trasformarsi in tigre mannara poteva farlo per bene solo su Mega Drive: il messaggio, Sega l’aveva inviato bene.

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