In attesa di conoscere nel dettaglio le misure, contenute nel nuovo Dpcm, atte a contrastare il dilagare dell’epidemia da Covid-19 il mondo dell'istruzione già è in piena mobilitazione. Le scuole superiori, dopo la prima stretta, nelle prossime settimane chiuderanno del tutto e si continuerà con la didattica a distanza; lo stesso potrebbe accadere a gran parte degli studenti delle medie (specie nelle aree più rischio); in alcune regioni anche i più piccoli potrebbero rimanere a casa a lungo. Nel frattempo, arrivano anche le prime proposte per tentare di limitare gli effetti negativi di questo mini-lockdown. Una delle più interessanti è sicuramente quella avanzata dai sindacati di settore e riportata dal sito Skuola.net. Cosa prevede? Una cosa mai vista: anticipare le vacanze di Natale.
Il calendario scolastico verrà modificato?
Per dare il proprio contributo nella lotta contro il virus, senza però stravolgere troppo le modalità tradizionali di fare didattica, Pino Turi, segretario generale di Uil Scuola, ha infatti ipotizzato di far partire la sosta natalizia qualche giorno prima rispetto al previsto (ad oggi, secondo il calendario scolastico, inizierà tra il 23 e il 24 dicembre, a seconda della Regione). Una soluzione unica e senza confronti con modelli esteri; proprio l'obiettivo a cui vuole arrivare il sindacato: “Per far fronte ad una situazione eccezionale – ha sottolineato Turi - servono strumenti eccezionali. È propaganda dire che in Francia le scuole sono aperte, perché nelle ultime due settimane sono state chiuse dall’infanzia alle secondarie superiori per le vacanze autunnali. Ogni Paese ha il suo modello, non così facilmente semplificabile ed equiparabile”.
Anticipare le vacanze natalizie? Una scelta programmatica
In ogni caso, quel che è fondamentale e che secondo Turi al momento manca nella gestione dell’istruzione in Italia è “programmazione e visione”, non permettendo di operare scelte alternative a quelle che stabiliscono la chiusura delle scuole e il ricorso alla Dad. Anticipare le vacanze natalizie, recuperando poi quei giorni persi in periodi dell’anno meno emergenziali (magari tra la primavera e l'estate), sempre secondo il segretario Uil rappresenterebbe dunque una scelta ponderata e orientata verso decisioni programmatiche: “Io dico: vuoi recuperare a Pasqua, a giugno. Ma fai un’operazione che abbia una idea”, conclude Turi.