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Watch Dogs: Legion, un racconto distopico in una Londra post-Brexit tutta da scoprire

Il nuovo capitolo della saga videoludica di Ubisoft ci porta in un futuro non troppo distante per aiutare la resistenza a respingere le forze di Albion

IGN

A sei anni di distanza dal titolo originale, e dopo un secondo capitolo che ne ha sistemato il lato puramente ludico da open-world luna park, giocando Watch Dogs: Legion abbiamo avuto la sensazione chiara e netta che finalmente, dopo un’intera generazione di console, Watch Dogs sia riuscito a mantenere le promesse su cui si basa la saga.

La natura temporalmente liminale di Watch Dogs: Legion non è casuale, perché il titolo di Ubisoft Toronto va chiaramente stretto alle console di questa generazione. Non tanto per una questione di qualità tecnica in sé, ma per la complessità dell’intero open world e delle regole che ne definiscono la vita, di quello che è sicuramente tra i mondi aperti più ambiziosi mai concepiti dall’azienda franco-canadese.

UN FUTURO DISTOPICO - La Londra di Watch Dogs: Legion è sotto lo scacco matto di Albion, una compagnia mercenaria di stampo fascista guidata da un aspirante despota, Nigel Cass, che ha svuotato la capitale inglese da ogni potere. Ha sciolto le camere, il primo ministro è misteriosamente sparito, l’MI6 è stato sostituito dal SIRS che, di fatto, sfrutta ctOS per controllare le vite dei cittadini e la polizia semina il terrore per le strade. Contemporaneamente, il clan malavitoso Kelley detta legge in alcuni quartieri e il collasso sociale è prossimo.

L’unica speranza per Londra è DedSec, un collettivo di hacker che combatte per la libertà, ma c’è un problema: Zero-Day, una minaccia dal dark web che non solo fa saltare in aria mezza Londra, ma addossa tutte le colpe alla fazione del giocatore.

L’inizio in medias res di Watch Dogs: Legion definisce subito le regole del gioco. La narrazione è l’ossatura portante dell’avventura e scorre veloce, come se ci fosse davvero un’urgenza, come se la situazione stesse andando davvero a picco. L’altra questione urgente è quella di dover costruire una squadra affiatata per affrontare le missioni, tramite il sistema Play as Anyone, la possibilità di giocare nei panni di qualsiasi cittadino di Londra.

La meccanica del reclutamento non è solo l’idea più originale e interessante di Watch Dogs: Legion, ma è una delle dinamiche di gioco meglio riuscite. La caratterizzazione dei personaggi, la possibilità di organizzare la propria squadra e di modificare realmente il destino delle vite degli abitanti di Londra regala dei momenti di narrativa emergente interessantissimi, e rende più dinamica l’avventura.

La campagna narrativa dura circa 30 ore e volendo può essere affrontata in maniera continua una missione dopo l’altra, ma è perdendosi tra le strade della capitale britannica che si vive al meglio l’esperienza di gioco, liberando gli otto quartieri attraverso le splendide missioni di liberazione, seguendo incarichi secondari e, soprattutto, scoprendo le tante storie che si celano tra le vie di Londra. In generale, per quanto il tono della narrazione sia scanzonato e si rifaccia ampiamente alla retorica dei film d’azione, Watch Dogs Legion mette in gioco diversi argomenti interessanti cari alla contemporaneità: il transumanesimo, la protezione dei dati e gli effetti negativi del populismo.

UN PARCO GIOCHI DA SCOPRIRE - Watch Dogs: Legion dà al giocatore le chiavi di Londra e dei suoi abitanti e, per certi versi, gli affida una responsabilità importante. Si può mandare tutto in malora, giocando in maniera sconsiderata, o si può interpretare una causa, utilizzando gli strumenti in modo intelligente, giocando di ruolo. Più di tutto, però, Watch Dogs: Legion è un’avventura che offre tante ore di intrattenimento purissimo. Perché l’altra faccia di un sistema così complesso è quello di garantire tantissime possibilità al giocatore. Hackerare qualsiasi cosa è effettivamente utile a risolvere le missioni in maniera creativa, così come la presenza di personaggi dai tratti così diversi offre approcci di gameplay vari e stimolanti, anche solo per il gusto di farlo. 

Magari c’è della follia nell’affrontare una missione di spionaggio con una vecchietta a bassa mobilità che non può utilizzare le coperture negli scontri a fuoco, ma è comunque divertente farlo. Tra l’altro, l’idea di dividere i tratti dei personaggi da quelli del collettivo, e demandare all’unico albero di progressione (in cui investire i punti tecnologia guadagnati dalle missioni e dall’esplorazione) è vincente perché va a equilibrare un po’ i diversi protagonisti possibili.

Da questo punto di vista, ogni personaggio può rivelarsi utile in determinate situazioni, e asseconda un approccio di gameplay. Nessuno è completamente giusto, nessuno è sbagliato. Ci sono, però, dei distinguo, che costituiscono anche i più grandi limiti di Watch Dogs: Legion.

ASPETTANDO LA NEXT-GEN - L’open world di Ubisoft costituisce un nuovo paradigma per i mondi aperti urbani in stile luna park ma, al contempo, veste stretto a questa generazione,  perché è costretto a tanti compromessi che limitano la libertà e all’efficacia di alcune soluzioni. Ciò è vero in particolare nell’intelligenza artificiale dei nemici, che alterna momenti di inspiegabile stoltezza nelle fasi stealth, a fasi di guerriglia sanguinaria quando si osa aprire il fuoco. È come se l’IA provasse costantemente ad adeguarsi allo stile del giocatore per “farlo divertire” garantendo un certo livello di sfida, e il risultato è che a volte è banalmente incoerente e fa cose assurde, togliendo un po’ di brillantezza al gameplay e di gusto ad alcune scene.

Questo problema di gestione dell’AI nasce dall’enorme peso della complessità del sistema che prova a mettere in scena, la stessa che determina una serie di compromessi a livello tecnico sulle console di attuale generazione. Londra resta a ogni modo stupenda, sia dal punto di vista architettonico estetico, sia dal punto di vista della funzionalità delle aree esplorabili (otto quartieri, tra zona 1 e 2, con non troppi interni, ma con diverse zone super strutturate).. L’altro tallone d’Achille del gioco è costituito dalle animazioni, soprattutto nei dialoghi, che sono chiaramente figlie di Watch Dogs 2 e che già all’epoca sembravano alla fine di un ciclo, che poi è chiaramente il momento storico in cui ci troviamo. 

Questi compromessi è chiaro che limitano un po’ l’espressione del potenziale del gioco, ma nascono anche da un’opera di world building straordinaria nelle diniamiche e nella coerenza interna. Nonostante tutto, infatti, l’ossatura di Watch Dogs: Legion rimane sempre solida e il titolo di Ubisoft Toronto è di certo il miglior open world urbano mai creato dalla software house canadese, nonché uno dei più bei luna park di sempre.


Come lo abbiamo giocato

Abbiamo giocato a Watch Dogs Legion su PS4, portando a termine la campagna in circa 35 ore e dedicando un'altra decina di ore alla scoperta della meravigliosa Londra, reclutando nuovi personaggi tra le personalità più eccentriche e inusuali della capitale britannica. Il gioco include numerose missioni secondarie e attività extra che consentono di espandere la longevità dell'avventura oltremodo.


Può piacere a chi…
… ama i mondi completamente esplorabili e le storie distopiche
… ha gradito i capitoli precedenti della serie di Ubisoft
… è intrigato dall'idea di poter reclutare qualsiasi abitate di Londra

Potrebbe deludere chi…
… non ama i mondi aperti e preferisce un'avventura più lineare
… non ha mai gradito il sistema di hacking dei capitoli precedenti
… sperava nella presenza di un singolo protagonista, con una sua storia e personalità

Watch Dogs: Legion è un gioco consigliato a un pubblico maggiorenne.
 

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