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Coronavirus, una notte con i volontari della Croce Rossa in servizio nell'hinterland milanese

Le emergenze scattano una dietro l'altra e ogni paziente richiede interventi complessi, perché il virus non colpisce nello stesso modo

Da una chiamata all'altra, da un ospedale all'altro. La notte dei volontari del 118 della Croce Rossa di Sesto San Giovanni trascorre così. Tra un trasporto di un paziente e l'altro e tutte le operazioni di sanificazione e vestizione necessarie per mettere in sicurezza se stessi e le persone che vengono soccorse. Attività fatte il più velocemente possibile, perché ogni minuto è prezioso per affidare le persone contagiate alle cure degli ospedali milanesi.

Il virus corre e con lui corrono le ambulanze su tutto il territorio. Areu 118 ha chiesto di mettere in campo tutte le forze disponibili alle varie associazioni che operano nell'hinterland milanese e in città, a partire dalla Croce Rossa. Abbiamo seguito un’ambulanza del comitato di Sesto San Giovanni nel corso di un servizio serale.

Coronavirus, insieme alla Croce Rossa in servizio nell'hinterland milanese

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I volontari della Croce Rossa in servizio 118 nell'hinterland milanese
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I volontari della Croce Rossa in servizio 118 nell'hinterland milanese
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I volontari della Croce Rossa in servizio 118 nell'hinterland milanese
Un’ambulanza del comitato di Sesto San Giovanni nel corso di un servizio serale per il trasporto di pazienti positivi. Tra una chiamata e l'altra il personale si sottopone al processo di sanificazione del mezzo e alla vestizione con gli indumenti protettivi, dalla tutta alla visiera. L’equipaggio non ha fatto altro che rispondere a una chiamata dopo l’altra, perché oltre al Covid-19 non mancano tantissime altre situazioni di infortuni e patologie gravi. Ogni volta i volontari devono comportarsi come se si trovassero potenzialmente in presenza di persone contagiate.   

L’inizio del turno è scattato alle 19 e la prima chiamata è arrivata alle 19.01: richiedeva il ricovero di una signora anziana di Sesto San Giovanni, affetta da Covid-19. In una prima fase la centrale ha dato disposizioni di procedere in codice verde, senza particolari motivi d'urgenza, ma poi, durante il tragitto verso l’ospedale San Raffaele, la signora ha avuto una crisi respiratoria. E in un attimo tutto è cambiato. Il personale CRI è intervenuto prontamente, ha controllato i parametri vitali e l’autista, accesi lampeggianti e sirena, si è diretto a tutta velocità verso il pronto soccorso dove, in pochissimi minuti, la signora è stata trasferita in sala medica e assistita dai sanitari.

Neanche un momento di pausa per rifiatare. In questo periodo di pandemia, è necessario dedicarsi a un lungo processo di sanificazione del mezzo e del personale in servizio, prima di potersi mettere a disposizione per un nuovo trasporto. Giusto il tempo di completare le operazioni richieste dal protocollo ed ecco una nuova chiamata urgente: questa volta l'intervento è richiesto fuori comune, a Cinisello Balsamo, perché, quando tutte le ambulanze di una zona sono impegnate, la chiamata viene girata al primo mezzo disponibile più vicino . Scatta una nuova corsa contro il tempo con sirena spiegata per soccorrere una signora anziana cardiopatica, che è stata trasportata all’ospedale Bassini di Cinisello.

Per tutta la notte l’equipaggio della Croce Rossa non ha fatto altro: trasportare pazienti, affidarli alle cure dei medici dei Pronto Soccorso, procedere alla sanificazione di personale e ambulanza e messa a disposizione per un nuovo servizio. Una chiamata dopo l’altra, un trasporto dopo l'altro, perché oltre al Covid non mancano le altre situazioni di infortuni e patologie gravi, che il Covid-19 ha messo in ombra, ma che non sono scomparse.


La notte si è conclusa. I volontari tornano a casa stanchi, prendono sonno a fatica, prima di  affrontare un’altra giornata, alle prese con i loro impegni lavorativi. Per poi tornare ancora sul campo, per un'altra notte di emergenze, perché il virus corre e non  dà tregua.

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