"La cosa che più mi ha colpito in quel momento è stato il silenzio che c’era prima dell'accaduto, io ero fuori dal locale di fronte, seduto fuori e poi ho sentito il colpo di arma da fuoco non ho sentito nessun urlo prima". E’ il racconto a "Quarto Grado" di Massimo Leardini, informatico e volontario della Protezione Civile, supertestimone di Luca Sacchi, il personal trainer ucciso nell'ottobre di un anno fa nel quartiere romano di Appio Latino.
Leardini poi continua: "Ho visto la persona che ha sparato ancora con la mano tesa verso il ragazzo che stava cadendo. Gli ho urlato qualcosa che meglio non ripetere, lui si è girato ci siamo guardati in faccia e da lì poi si è dileguato”. L'uomo quella notte chiamò i soccorsi. “C’è un morto a terra”, disse nella telefonata al 112.