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Nizza, famiglia killer: "Ci mandò la foto della basilica, è stato lui" | L'assalitore aveva già accoltellato un uomo nel 2016

Un gruppo tunisino ha rivendicato l'attacco terroristico. A 48 ore dall'assalto fermati altri due uomini

Il 21enne tunisino Brahim Aoussaoui, autore dell'attacco di giovedì mattina alla cattedrale di Nizza, aveva detto al fratello, che vive in Tunisia, di "voler passare la notte davanti alla basilica" e gli aveva mandato una foto della chiesa. La famiglia ha confermato l'identità del ragazzo: "Quello che abbiamo visto nelle immagini è nostro figlio". Intanto emerge che il 21enne aveva già accoltellato un uomo nel 2016.

Il 21enne, sbarcato a Lampedusa e poi identificato a Bari il 9 ottobre, si era messo recentemente in contatto con la famiglia. "Mi telefonò non appena arrivato in Francia", ha detto infatti la madre.

Aveva già accoltellato un uomo nel 2016 Brahim Aoussaoui aveva già accoltellato un uomo in Tunisia. I fatti risalgono al 2016, quando aveva 17 anni, nella città tunisina di Thyna, nel governatorato di Sfax. Il 21enne fu arrestato e finì in carcere.

Attacco vicino alla chiesa di Notre-Dame a Nizza, morti e feriti

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 Si dispera una parente del sacrestano ucciso nella basilica di Notre-Dame a Nizza
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 Si dispera una parente del sacrestano ucciso nella basilica di Notre-Dame a Nizza
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 Si dispera una parente del sacrestano ucciso nella basilica di Notre-Dame a Nizza
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 Si dispera una parente del sacrestano ucciso nella basilica di Notre-Dame a Nizza
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Inchiesta sull'attentato: secondo fermo Un secondo uomo è stato fermato nell'inchiesta dell'antiterrorismo francese sull'attentato. Lo riferisce radio Europe 1 citando fonti giudiziarie. Secondo l'emittente, l'individuo fermato era stato in contatto con il killer tunisino giunto a Nizza da pochi giorni dopo essere entrato in Europa dall'Italia. Un altro individuo sospettato di aver avuto contatti con il terrorista era stato fermato giovedì sera.

Fermato terzo uomo - Un terzo uomo è stato fermato nell'inchiesta dell'antiterrorismo francese sull'attentato di Nizza: e' quanto riferiscono fonti giudiziarie. Altri due individui sospettati di aver avuto contatti con il terrorista sono stati fermati negli ultimi giorni. 

Ministro dell'Interno: "La Francia è in guerra" "La Francia è in guerra. Siamo in guerra contro un nemico sia interno sia esterno. Siamo in guerra contro l'ideologia islamista". Così il ministro dell'Interno francese Gerald Darmanin, all'indomani dell'attentato nella basilica di Notre Dame a Nizza dove hanno perso la vita tre persone. "L'islamismo è una forma di fascismo del 21esimo secolo, un estremismo che dobbiamo combattere", ha quindi aggiunto.

Un gruppo tunisino rivendica l'attacco terroristico La procura antiterrorismo di Tunisi ha aperto un'indagine sulla presunta esistenza del gruppo "Al Mahdi nel sud della Tunisia" e sul suo potenziale coinvolgimento nell'attacco terroristico di Nizza. L'avvio dell'inchiesta nasce in seguito a un post sui social di un uomo che afferma di appartenere alla rete terroristica e che ha rivendicato la responsabilità del gesto.

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