Se saranno seguite le regole "abbiamo buone possibilità di affrontare dicembre con una certa serenità. In caso contrario ci troveremo di fronte alla necessità di un lockdown". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte che, parlando del Dpcm, ha aggiunto: "Le nostre scelte possono essere sindacate, ma non abbiamo agito in modo indiscriminato, non abbiamo chiuso attività che ritenevamo meno importanti: non ci sono attività di serie A e di serie B".
La sferzata a Italia Viva Durante la conferenza stampa per annunciare il decreto Ristori, il presidente del Consiglio non ha lesinato una stoccata ai renziani che hanno criticato il Dpcm: Italia Viva, partito della maggioranza, ha infatti chiesto a più riprese delle modifiche alla stretta su cultura, sport e ristoranti. "Non ci sono state proposte alternative a quelle contenute nel decreto ministeriale - ha spiegato Conte -. Dobbiamo attraversare il guado e portare il Paese in sicurezza". "Certo i distinguo fatti il giorno dopo mi sorprendono", ha chiosato.
"Dpcm rende possibili lockdown locali"Parlando ancora del Dpcm il capo del governo ha dichiarato che il provvedimento lascia spazio di manovra agli enti locali con "la possibilità che si intervenga a livello territoriale" con chiusure. "Stiamo lavorando - ha detto ancora - per scongiurare un lockdown generalizzato, per farlo dobbiamo operare adesso, come abbiamo fatto, con delle scelte dolorose, senza indugio. Non c'è una misura in questo momento che ci permette di rimettere sotto controllo la curva che non abbia un impatto. Abbiamo cercato di costruire in modo chirurgico una serie di misure, cercando di ridurle al massimo con tutta una serie di raccomandazioni e consapevoli dell'impatto negativo che ci sarebbe stato".
"Violenza in piazza non porta a nulla di buono" Per quanto riguarda la deriva in termini di violenza di alcune manifestazioni di piazza, ha aggiunto, "non possiamo certo condividerle e tutti gli italiani perbene non possono condividerle. Chi soffre non ha interesse a farsi strumentalizzare da chi con metodo sta soffiando sul malcontento e aizzando le persone. Non è questa l'Italia che vogliamo. La violenza genera violenza e non porta nulla di buono".
"No alla patrimoniale" Conte ha poi allontanato l'ipotesi di una patrimoniale. "Il nostro sforzo mira a non introdurre nuove tasse. Stiamo facendo uno sforzo incredibile come sistema Paese. Già questo è un grande risultato. Non vogliamo creare nuova tassazione".
"Decreto Ristori vale oltre 5 miliardi" Sul decreto Ristori, il presidente del Consiglio ha quindi sottolineato: "Vale oltre 5 mld che saranno utilizzati per dare risorse immediate a beneficio di categorie e lavoratori direttamente interessati: ristoranti, bar ristoranti, cinema, palestre e piscine, per citarne alcuni". Inoltre, "i contributi a fondo perduto arriveranno direttamente sul conto corrente delle categorie interessate con bonifico dell'Agenzia delle Entrate. Confidiamo che a metà novembre chi ha già aderito li otterrà, gli altri subito dopo".
Gualtieri: "Le nostre finanze in grado di affrontare qualsiasi scenario" In conferenza stampa è intervenuto anche il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri che ha rassicurato sulla solidità delle finanze pubbliche. "La nostra prospettiva è solida, sia rispetto alle previsioni di quest'anno che dell'anno prossimo", ha dichiarato Gualtieri, aggiungendo che "nel Nadef abbiamo indicato anche scenari avversi e quindi siamo in grado di affrontare qualsiasi scenario". "Anche grazie al rimbalzo dell'economia - ha continuato - ci troviamo in una posizione solida e pienamente in grado di affrontare questa fase".
Patuanelli: "2,4 miliardi a fondo perduto per 460mila soggetti" "Abbiamo ottenuto una misura rapida ed efficace. Riguarda 460mila soggetti, ci sono 2,4 miliardi a fondo perduto", ha quindi enunciato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, presente anche lui a Palazzo Chigi, evidenziando: "Non ci sarà la sospensione dei contributi per il personale, il credito d'imposta sarà cedibile al locatario, la proroga di sei settimane per la Cig. Riteniamo di aver fatto in poche ore il massimo per dare sostegno agli imprenditori, riteniamo di essere stati vicini a chi vuole fare impresa. Crediamo che era nostro dovere farlo dopo aver dovuto limitare la produzione".