Cominciamo a "toccare" i videogiochi

Astro’s Playroom, un gioco gratuito per scoprire i segreti di PlayStation 5

Alla scoperta delle funzionalità avanzate di Dual Sense, il controller di PS5, grazie al gioco gratuito fornito insieme alla console

© IGN

Immaginate di guardare la vostra console: magari alcuni di voi potrebbero pensare che, in realtà, invece di processori e memorie, le magie che è capace di portare sul vostro televisore sono merito di… qualcun altro! Una volta c’era chi diceva che “nel computer e nelle console ci sono gli gnomi”, ma con PlayStation 5 scopriamo che, invece, la popolazione digitale è composta da robottini.

Sembra uno scherzo, ma in realtà non lo è: Astro’s Playroom, il videogioco che Sony farà trovare preinstallato a tutti gli acquirenti di PS5, ci porta proprio nel mondo della console, e non è un modo di dire: molti livelli, tutti ambientati in una specifica porzione del nuovo hardware messo insieme da Sony. Il sistema di raffreddamento, il processore grafico, l’alimentazione… e così via. Un gioco nel gioco, insomma, che Sony ha pensato con uno scopo ben preciso in mente: mostrare, in modo pratico e divertente, le potenzialità del suo nuovo controller, il DualSense.

Dotato di una serie di accorgimenti tecnici capaci di restituire un ritorno “tattile” molto approfondito al giocatore, DualSense è forse la cosa più difficile da raccontare, della nuova esperienza con PS5. Le forze che il nuovo sistema di feedback aptico è in grado di esercitare sui tasti, sui grilletti e, sembra quasi incredibile, anche sul controller stesso aiutano l’immersione del giocatore nel mondo che ha davanti agli occhi. Qualche esempio?

Eccone uno: in Astro’s Playroom, che riporta sui nostri schermi il robottino già reso famoso dall’ottimo platform in realtà virtuale Astro Bot: Rescue Mission, ci troveremo, per esempio, su un’assolata spiaggia. Non solo qui, ma al momento è l’unica parte del gioco che possiamo raccontarvi. La spiaggia, dicevamo, rappresenta il sistema di raffreddamento della console, un aspetto su cui gli ingegneri di Sony hanno lavorato moltissimo dopo le tante lamentele dovute alla rumorosità delle varie PlayStation 4 uscite sul mercato dal 2014 a oggi.

Ebbene, controllando Astro ci troveremo per esempio in acqua, a nuotare insieme ad altri robot, e ad avvertire, non senza un po’ di sorpresa, come il controller sia in grado di simulare la sensazione che si proverebbe quando una corrente d’acqua ci investe, ci trascina per un po’ e poi ci abbandona. Attraverso una tempesta di sabbia (causata ovviamente dalle megaventole presenti nell’ambiente) dovremo faticare non poco a contrastare una vibrazione imponente che spinge continuamente il controller dall’alto verso il basso. E quando c’è da saltare?

Superato il momento di sforzo, ci troviamo con un Astro tramutato in una rana rimbalzante, con un singolo piede a molla a governarne i movimenti. Qui scopriamo altre cose del sistema che governa il feedback tattile del DualSense: premendo i grilletti L2 e R2 si “carica” il salto, e si può arrivare tanto più in alto e lontano tanto più si comprime la molla, mentre inclinando il controller si stabilisce la direzione di movimento.

Non è nulla di particolarmente nuovo, se non fosse che le sensazioni che si provano controller in mano sono particolarissime. Non solo si avverte la progressività della compressione della molla, ma se si inclina il controller in una direzione, mentre si comprime, si avverte una sensazione di “piegatura” attraverso il DualSense, che completa il tutto con un tintinnio metallico che proviene dall’altoparlante integrato.

Arrivati sul ghiaccio, invece, procediamo lentamente potendo percepire ogni piccolo tocco, ogni passo, mentre pattinando si avverte una vibrazione sottile, non troppo pronunciata ma costante e continua. Insomma, in questa prima area di Astro’s Playroom si comincia a fare l’abitudine con quello che il controller potrebbe essere in grado di aggiungere alle nostre esperienze da videogiocatori: qualcosa che completa il gioco, senza necessariamente stravolgerlo, un sistema per rendere tutto più immersivo e credibile senza richiedere a nessuno di imparare a giocare da zero. Il fatto che il gioco sia preinstallato in ogni console è una buona mossa proprio per questo, si può imparare giocando (come ha fatto Nintendo per mostrare le potenzialità di Wii e Switch, per esempio) e capire subito qual è uno dei punti di forza della nuova console.

Ora non resta che sperare di vedere queste nuove funzioni utilizzate da un numero sempre più ampio di videogiochi: storicamente, infatti, si tratta di soluzioni che colpiscono inizialmente ma vengono poi pian piano abbandonate, ma con la forza che Sony può mettere in campo grazie alle sue esclusive, il feedback aptico di DualSense potrebbe riuscire a convincere anche gli altri sviluppatori a dedicare tempo e risorse anche a quello che, in un gioco, potremo finalmente… toccare.