Ciascuno di noi, da bambino ma anche in età adulta, conserva dentro di sé qualche timore segreto. Per i piccoli può essere l’uomo nero, il lupo cattivo, la stanza buia in cui prendere sonno. Per gli adulti le paure sono spesso più concrete e difficili da fronteggiare, ma in ogni caso la strada è la stessa: affrontare quello che ci spaventa è il primo passo per sconfiggerlo. O almeno per venire a patti con lui. La notte di Halloween può offrirci un’occasione per esorcizzare le nostre paure e, possibilmente, riderci su. Con i bambini, grazie a travestimenti, decori horror e dolcetti paurosi il gioco è ancora più facile. Questo può essere un modo utile di vivere una festa molto popolare, ma che tanti continuano a non amare perché estranea alla nostra cultura.
LE RISATE SCONFIGGONO LA PAURA – Chi ha visto i film o letto i libri della saga del maghetto Harry Potter ricorderà che, nel terzo episodio della serie, i giovani apprendisti maghi sono chiamati a confrontarsi con una creatura oscura, chiamata Molliccio, capace di trasformarsi in quello che ciascuno teme di più. Il contro-incantesimo che maghetti e streghette devono imparare è trasformare mentalmente questa figura spaventosa in un’immagine buffa e divertente, pronunciando nello stesso tempo la formula Riddikulus! Il messaggio è evidente ed efficace: la paura si affronta meglio se riusciamo a riderne. Applicata alla nostra vita, la magia di Harry Potter ci insegna a sdrammatizzare le situazioni: se osserviamo una cosa che ci spaventa e ne cambiamo un particolare rendendolo comico, sarà molto più facile affrontarlo. È la stessa tecnica che viene suggerita a chi deve sostenere un esame o ha timore nel parlare in pubblico: per dominare l’ansia può essere d’aiuto immaginare l’esaminatore o il pubblico in mutande o nella privacy della toilette o in altre situazioni imbarazzanti e ridicole.
LA FORZA DELLA MENTE – Molto spesso non è ciò che accade a farci sentire in un modo piuttosto che un altro ma il modo in cui reagiamo a un certo avvenimento. Anche se abbiamo timore di qualcosa che non esiste in realtà ma si trova solo nella nostra mente, la paura che proviamo è reale perché è sempre la nostra testa a decidere il modo in cui vediamo il mondo. Per questo l’atteggiamento con cui ci poniamo davanti alle cose è determinante: conservare uno stato mentale sereno e positivo anche in presenza di una difficoltà può fare davvero la differenza. La scienza ha dimostrato che essere determinati e sereni rende più facile fronteggiare una malattia, favorendo la guarigione e abbreviandone i tempi.
IL CORAGGIO SI IMPARA – A prima vista si direbbe che essere coraggiosi o timidi sia un dato di carattere con cui si nasce. Invece si tratta di abitudini che si acquisiscono con il tempo e che possono essere migliorate. La paura appartiene alla nostra natura e non è di per sé un fatto negativo: è uno dei mezzi di cui l’evoluzione si è servita per conservare la nostra specie. Il fatto di sapere riconoscere i pericoli e di avere l’istinto di tenersi alla larga è stato ciò che in molte situazioni ha mantenuto in vita i nostri pro-pro-genitori e che, con le debite differenze, ci preserva ancora oggi. Quando però il timore ci blocca e ci impedisce di cogliere i lati belli della vita, occorre fare qualcosa per rompere lo schema. Il coraggio non è il contrario della paura, ma è la capacità di agire in modo efficace nonostante la paura.
COMINCIAMO DA HALLOWEEN – Le restrizioni legate alla pandemia ci impediscono quest’anno di trasformare la notte del Capodanno Celtico nella consueta occasione di ritrovo collettivo, fuori casa o tra le mura domestiche. Possiamo però, specie se abbiamo dei bambini, decorare la casa, preparare dolcetti paurosi e giocare con i nostri piccoli a mascherarci. Il fatto di travestirsi da fantasma, da dottore pazzo o da zombie e far mascherare i bambini da quello che agita i loro timori è un gioco di finzione che può aiutare ad addomesticare quello che fa loro paura. Vestendo per qualche ora i panni di questi personaggi oscuri, i piccoli impareranno che si tratta di prodotti dell’immaginazione, dei quali non c’è da avere paura, ma da trattare con ironia e, magari, con scherno. I più grandicelli scopriranno anche che anche la paura, in certe condizioni, può avere un suo lato divertente.