Amy Coney Barrett è a tutti gli effetti una componente della Corte suprema americana. La conservatrice ha giurato nel corso di una cerimonia alla Casa Bianca, dopo che l'aula del Senato ha confermato la nomina fatta da Donald Trump. "E' un privilegio essere stata chiamata a servire il mio Paese", le sue prime parole dopo il giuramento. Prende il posto lasciato da Ruth Bader Ginsburg. "E' un giorno storico per l'America", ha detto Trump.
Cosa cambia nella Corte A una settimana dal voto, si tratta di una grande vittoria per il presidente, che regala all'Alta Corte una schiacciante maggioranza conservatrice: sei toghe su nove. Una situazione che non si presentava, dagli anni '30, prima del New Deal di Franklin Delano Roosevelt. Una svolta che potrebbe incidere sul sistema giudiziario e sulla vita sociale degli americani per decenni, visto che i giudici della Corte Suprema non hanno una scadenza. E una svolta a cui Trump ha contribuito enormemente, avendo avuto la possibilità di nominare, prima della ultracattolica Barrett, altri due magistrati di estrazione conservatrice: Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh. "Ricoprirò il mio incarico in maniera indipendente dalla politica e dalle mie preferenze", ha assicurato la Barrett.
Le possibili conseguenze A questo punto potrebbe essere vanificato anche il ruolo di ago della bilancia spesso svolto dal presidente della Corte John Roberts, che in più casi ha votato con i colleghi liberal nonostante sia stato nominato dal repubblicano George W.Bush. Con la nomina di Amy Barrett, Trump potrebbe aver aperto la strada non solo per l'abolizione dell'Obamacare, l'odiata riforma sanitaria di Barack Obama, ma addirittura per rimettere in discussione la storica sentenza Roe vs Wade che nel 1973 ha legalizzato l'aborto, nonché quella più recente che ha riconosciuto il diritto alle nozze gay, e tante altre conquiste sul fronte dei diritti civili.
L'opposizione dei democratici Per questo i democratici fino all'ultimo hanno provato a fermare in ogni modo i repubblicani in Senato. Il via libera alla nomina è arrivato con 52 voti contro 48. La giudice cattolica conservatrice, 48 anni e sette figli, di cui due adottati,ha ricevuto il voto di tutti i senatori repubblicani tranne quello della senatrice Susan Collins. Tutti i senatori democratici hanno votato contro. "Avete rubato il posto lasciato vacante da Ruth Bader Ginsburg", l'atto di accusa del leader dei democratici in Senato Chuck Schumer. "I democratici volevano mettere un giudice attivista", la replica del leader della maggioranza repubblicana, il senatore Mitch Mc Connell.