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Sgrena,spari da soldati Ground Zero

Sarebbero stati loro a colpire Calipari

Ad aprire il fuoco contro l'auto di Nicola Calipari e Giuliana Sgrena sono stati i "ragazzi di Ground Zero", i soldati del Fighting 69th di New York, quelli che avevano pattugliato le rovine fumanti del World Trade Center. Cominciano a dissolversi i dubbi su chi siano i soldati al centro dell'inchiesta militare congiunta Italia-Usa, che il Pentagono ha affidato al generale dell'Esercito Peter Vangjel.

Il Comando centrale delle forze americane (Centcom) a Tampa, il Pentagono e il comando della Forza multinazionale a Baghdad continuano a non rilasciare informazioni specifiche sull'unità coinvolta, spiegando di dover attendere "l'esito delle indagini in corso".

Ma fonti militari a Baghdad hanno indicato al New York Times che il posto di blocco, che ha fermato la corsa dell'auto di Calipari e la Sgrena, era gestito dal Primo Battaglione, 69mo Fanteria, che fa parte della Guardia nazionale dello stato di New York. Cioè proprio quei ragazzi che avevano accolto con un sospiro di sollievo l'incarico di pattugliare la strada per l'aeroporto, dopo essere usciti a pezzi da un incarico massacrante in un'altra zona dell'Iraq. 

Un unità quella del "Fighting 69th" che ha una lunga storia, che ha la fama di essere ben preparata. Naturalmente restano molte le zone d'ombra sulla dinamica della sparatoria. Una delle questioni sulle quali continuano a esserci posizioni contrastanti è la velocità alla quale l'auto sia arrivata di fronte all'ostacolo. Secondo fonti del Pentagono citate dalla rete tv Abc, l'auto viaggiava a 160 km orari ed aveva rischiato di perdere il controllo più volte. Secondo altri fonti chiamate in causa del Washington Post, la velocità era intorno ai 90 chilometri all'ora. Le luci per segnalare al conducente di fermarsi, stando a questa versione, sarebbero state attivate quando il veicolo si trovava a oltre 100 metri dal checkpoint.

I portavoce della 42ma Divisione di fanteria, a cui fa capo l'unità, dal loro comando a Tikrit rinviano a Baghdad ogni commento e dal comando della Forza multinazionale non arrivano conferme sul fatto che siano stati proprio i ragazzi di Ground Zero ad uccidere Calipari e a compiere l'errore che ha fatto scricchiolare i rapporti Italia-Usa.

E ora che è trapelato che a sparare siano stati i ragazzi del Groun Zero, le polemiche fioccano: "soldati della domenica", così vengono chiamati con sufficienza i volontari che fanno parte di unità come quella coinvolta nella sparatoria.

E a complicare la posizione dei soldati della 69ma c'è quanto raccontato dal New York Times proprio il 4 marzo, il giorno della sparatoria, in un servizio da Baghdad. Il colonnello Geoffrey Slack, un 47enne  che comanda l'unità, aveva spiegato come l'incarico di pattugliare la strada per l'aeroporto - ricevuto poche settimane prima - fosse quasi noioso. "Fino a ora questa missione è stata di una calma mortale", ha detto.

Il battaglione newyorchese era arrivato in Iraq nell'ottobre 2004 ed era stato inizialmente assegnato a Taji, una località rurale a nord-ovest di Baghdad. Qui, il 29 novembre, era avvenuto l'evento che ha cambiato l'avventura irachena del 69mo: una bomba nascosta sulla strada aveva fatto saltare in aria un Humvee, uccidendo il sergente Christian Engeldrum, 39 anni, e il soldato Wilfredo Urbina, 29. Sono state le prime due vittime del battaglione dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, ma non le ultime in Iraq. Poi, quando a gennaio l'unità è stata trasferita sulla "Route Irish" - come è chiamata in gergo militare la strada dell'aeroporto - ha accolto l'incarico con un sospiro di sollievo, nonostante si tratti del peggior tratto stradale di tutto l'Iraq. 

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