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Guerriglia a Napoli, condannati per direttissima i due arrestati per gli scontri | De Luca: "Spettacolo indegno"

Il governatore: "Avanti con la linea del rigore. Chiediamo a Roma un piano di sostegno socio-economico e la garanzia della legalità"

La Digos ha effettuato due arresti per gli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti verificatisi nella tarda serata di venerdì a Napoli durante le proteste per le misure Covid. I due 32enni, con precedenti reati connessi allo spaccio di stupefacenti e residenti nel quartiere Vasto, sono stati processati per direttissima e condannati. Duro il commento del governatore De Luca: "Spettacolo indegno. Si va avanti con il rigore". 

Gli arresti e le condanne I due 32enni, già noti alle forze dell'ordine, sono stati arrestati con l'accusa di violenze, danneggiamenti e resistenza durante gli scontri di venerdì sera a Napoli. Per uno dei due la condanna è stata a un anno e 8 mesi mentre il secondo è stato condannato un anno e due mesi con pena sospesa.

De Luca: "Sporcata l'immagine della città" - "A Napoli - scrive il presidente della Regione - si è assistito a uno spettacolo indegno di violenza e di guerriglia urbana organizzta, che nulla a da spartire con le categorie sociali. Si applicavano le stesse ordinanze a Milano, Roma e Napoli. E mentre a Milano e Roma le città erano deserte nel rispetto delle norme, a Napoli c'erano violenze e vandalismo. Alcune centinaia di delinquenti hanno sporcato l'immagine della città". 

"Avanti con il rigore" - Il governatore precisa che "continueremo a seguire la nostra linea di rigore, senza cambiare una virgola, come è nostro dovere fare. A Roma chiediamo di impegnarsi: a garantire legalità e rispetto delle leggi, a mettere a punto immediatamente un piano di sostegno socio-economico per le categorie produttive e per le famiglie. Questo sostegno costituisce una priorità assoluta, al pari delle misure sanitarie. Da oggi non accetteremo ritardi e interlocuzioni se non si affronta da subito il tema sociale. Sollecitiamo un incontro ad horas con il governo su questi punti". 

Lamorgese: "Violenze inaccettabili e preordinate" - Arriva la condanna anche dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, che avverte: "La guerriglia e le aggressioni alle forze di polizia a Napoli nulla hanno a che fare con le forme di dissenso civile e con le legittime preoccupazioni degli imprenditori e dei lavoratori legate alla difficile situazione economica".

Anche il vice ministro dell'interno con delega alla Pubblica Sicurezza, Matteo Mauri, ha sottolineato che gli scontri sono un fatto "gravissimo" e ha definito la guerriglie urbana e l'aggressione alle forze dell'ordine "atti criminali" che quindi "così verranno trattati". Per Mauri "è del tutto chiaro che non si è trattato di una protesta spontanea ma di azioni preordinate, organizzate nella quasi totalità da frange di tifosi violenti, da ambienti criminali, anche legati a settori dell'estremismo politico".

"Si tratta - sottolinea il vice ministro - di delinquenti che risponderanno per quello che hanno fatto, a maggior ragione perché provano a speculare sulla situazione difficile che si sta vivendo, sia dal punto di vista sanitario sia per le conseguenze sulla vita dei singoli cittadini. La risposta dello Stato sarà adeguata e proporzionata alla gravità dei fatti avvenuti. I responsabili di questi atti vergognosi saranno individuati con rapidità".

A riprova dell'ipotesi di un'azione preordinata, la Digos sottolinea che durante le fasi degli scontri decine di scooter sono stati usati dai manifestanti per ostacolare e ritardare l'intervento delle forze dell'ordine.

Napoli, proteste contro le restrizioni di De Luca

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