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Covid, l'ombra del lockdown su Milano, Roma e Napoli | Indice Rt e terapie intensive: le soglie da non superare

Sempre più concreta l'ipotesi di istituire zone rosse nelle grandi città. Occhi puntati anche su Genova. Gli esperti: "Situazione fuori controllo"

Milano e Bergamo riaprono gli ospedali Covid: iniziati i preparativi

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Il personale sanitario è già entrato in azione per effetturare i controlli nell'ospedale allestito alla fiera di Bergamo pronti ad accogliere i primi pazienti colpiti dal Coronavirus. Già effettuate le prime prove, il presidio ospedaliero avrà inizialmente 35 posti letto per poi gradualmente andare a regime. I posti complessivi sono 142 di cui la metà di terapia intensiva e sub-intensiva. Stesse procedure in corso a Milano per la riapertura dell'ospedale Covid in Fiera allestito in tempi record durante il lockdown. 

Nel giorno in cui in Lombardia scatta il coprifuoco, sulle grandi città si allunga l'ombra di un nuovo lockdown. L'ipotesi è quella di un ritorno alla chiusura delle attività "non essenziali" e al blocco degli spostamenti come a marzo, ma questa volta a livello locale: nel mirino ci sono Milano, Napoli e Roma. A rischio anche Genova. Palazzo Chigi conferma la volontà di procedere passo per passo, in modo graduale, ma la soglia da non superare sarebbe già stata fissata: 2.300 pazienti in terapia intensiva.

Per gli esperti, la situazione nelle metropoli è già "fuori controllo" e i dati degli ultimi giorni confermano il boom di casi nelle città. "Alcune aree metropolitane hanno numeri troppo alti per essere contenuti con il metodo tradizionale del testing e tracciamento. E, come insegna la storia di precedenti epidemie, quando non riesci a contenere devi mitigare, ovvero devi bloccare la mobilità", ha detto il consigliere del ministero della Salute, Walter Ricciardi.

Occhi puntati su indice Rt e terapie intensive Il timore è che, continuando con questo ritmo, si arrivi presto al collasso del sistema sanitario. Senza un miglioramento dei dati, una nuova stretta delle misure di contenimento appare inevitabile. Gli occhi sono puntati su due valori: l'indice Rt, che da tre settimane consecutive ha superato l'1,5, e la pressione sulle terapie intensive. Con 2.300 pazienti in Rianimazione, scrive il Corriere della Sera, scatterebbero le zone rosse. L'ipotesi più pesante, al momento, potrebbe essere quella di un lockdown di poche settimane a livello nazionale.

"A Milano con Rt a 2,35 inevitabile il lockdown" Per Antonio Giampiero Russo, responsabile Epidemiologia dell'Agenzia di tutela della salute del capoluogo lombardo, il prossimo passo è quello di uno stop di due settimane a Milano "proseguendo con eventuali altri brevi lockdown a 'fisarmonica'". Secondo l'esperto il blocco toale "è inevitabile con un Rt a 2,35. È chiaro che questa volta siamo più consapevoli, le restrizioni potrebbero durare per un tempo minore. Oggi Milano è come era Lodi a marzo". 

Genova, Toti: "Per ora abbiamo chiuso tre zone in città" Su una possibile zona rossa a Genova è intervenuto il governatore ligure, Giovanni Toti. "Il sindaco ha individuato tre zone che saranno vietate alla circolazione - ha spiegato a Radio Anch'io -. Su Genova ci sono altre due ordinanze della Regione con un'altra serie di zone dove abbiamo chiuso qualcosa con attività limitate. Cerchiamo di contenere il contagio il più possibile".

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