Londra, la regina Elisabetta "grazia" l'uomo che bloccò l'attentatore sul London Bridge: "Ha salvato vite"
Steven Gallant stava partecipando allo stesso corso di riabilitazione dell'assalitore, poi ucciso dalla polizia durante l'attentato del 2019
Da assassino ad eroe. E' la storia di Steven Gallant condannato nel 2005 a 17 anni di carcere per l'omicidio di un pompiere. Durante l'attacco terroristico sul London Bridge nel 2019, l'uomo stava seguendo un corso di riabilitazione in semi libertà. Affrontò l'attentatore con una zanna di tricheco e ora, grazie al perdono della regina Elisabetta, ha ottenuto una riduzione della pena di 10 mesi per aver "contribuito a salvare vite umane".
La vicenda - Steven Gallen stava seguendo un corso di riabilitazione fuori dal carcere dal titolo "Learning Together" alla Fishmongers Hall vicino al London Bridge, quando si trovò coinvolto in un attentato terroristico.
Allo stesso evento, infatti, era stato invitato anche, Usman Khan, nato in Gran Bretagna da genitori immigrati dal Pakistan, uscito di prigione l'anno precedente dopo una condanna per terrorismo. Durante il convegno, Khan iniziò a colpire le persone presenti con due coltelli da cucina.
L'atto eroico - Steven decise di intervenire, incurante del pericolo a cui si stava esponendo. Staccò da una parete una zanna di tricheco e affrontò l'attentatore, fuggito dal palazzo, sul ponte di Londra con alcuni altri civili. L'uomo riuscì così a facilitare il compito della polizia, che freddò l'attentatore, e a impedire che l'uomo accoltellasse altri passanti.
Il perdono della regina - Steven, che aveva già scontato 12 dei 17 anni di condanna per aver ucciso un vigile del fuoco nel 2005, ha ottenuto una riduzione della pena di dieci mesi dal Ministero della Giustizia, grazie a un perdono elargito dalla sua Maestà. "Ha contribuito a salvare vite umane, nonostante il tremendo rischio a cui si è personalmente esposto", si legge in un comunicato della Procura Generale.
La stessa famiglia del pompiere ucciso, Barrie Jackson, ha appoggiato la decisione di liberarlo in anticipo. "Ha comunque scontato gran parte della pena e se qualcuno dimostra di essersi guadagnato la riabilitazione è giusto aiutarlo", ha affermato il figlio di Barrie.
Il pentimento dell'uomo - Steven ha più volte espresso pentimento per la sua azione omicida, avvenuta in stato di ubriachezza e nell'errata convinzione che la vittima avesse molestato la sua ragazza.
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