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Per Volvo la sicurezza stradale è un bene da condividere

Esistono oggi tecnologie, disponibili sul mercato, che permettono di ridurre gli incidenti stradali. Per Volvo vanno condivise su scala globale

Al via il nuovo format dei Volvo Studio Talks

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Esistono oggi tecnologie, e sono disponibili sul mercato, che permettono di ridurre gli incidenti stradali, aumentando di conseguenza la sicurezza. Andrebbero implementate su tutti i veicoli, diventando diffuse, di massa. Ne è convinta Volvo, da sempre leader ascoltato nel campo della sicurezza stradale, che già un anno fa aveva lanciato il Progetto EVA, “Equal Vehicles for All”.

Lʼargomento sicurezza stradale è stato il primo dei nuovi “Volvo Studio Talks”, unʼoccasione per parlare di grandi temi di rilevanza globale su piattaforme online. A Milano, dovʼè presente uno dei Volvo Studio, si è discusso lʼargomento in contemporanea con gli altri studios di Stoccolma, New York, Tokyo e Varsavia. Un format inedito, che permette di superare le barriere territoriali con conversazioni cross-cultural e cross-industry . Volvo è convinta che dal confronto fra prospettive diverse può nascere un fronte evoluto di politiche e scelte industriali che guardino al progresso delle società.

Ne è un esempio il sistema “Care Key” di Volvo, che grazie a telecamere monitora la guida e limita la velocità massima dell’auto (presto tutte le Volvo abbasseranno elettronicamente il limite a 180 km/h). Scelte globali quelle della Casa svedese, perché tutti devono condividere gli stessi valori in termini di sicurezza e protezione allʼinterno dellʼauto. Il Progetto EVA lanciato nel 2019 ha messo al centro della discussione la sicurezza delle donne in auto, poiché i laboratori automobilistici e gli stessi crash test effettuati prendevano quasi sempre in considerazione corporatura fisica, altezza e peso dei maschi.

Approccio analogo per la sicurezza dei bambini, da cui è scaturito il cosiddetto “modello svedese” riguardo allʼuso dei seggiolini ad hoc per i più piccoli. Impronta italiana hanno invece le iniziative che hanno portato le Polizie stradali a incontrare nelle scuole bambini e ragazzi (il Progetto Icaro), parlando con loro di educazione stradale. Dal Volvo Studio Milano è intervenuta sul tema Federica Deledda, Vice Questore della Polizia di Stato e Dirigente Polizia Stradale di Cremona. Il modello italiano oggi è oadottato in tanti Paesi dellʼUnione Europea e al Volvo Studio Talks era collegata anche Roadopol, il network delle polizie stradali europee.

La Sicurezza è da sempre il principio che guida le azioni di Volvo ‒ spiega Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia ‒. Riteniamo che un costruttore automobilistico abbia il dovere di occuparsi di tutti i fattori che influiscono sulla sicurezza del traffico. Il nostro solo e unico obiettivo è lo stesso, da sempre: far sì che tutti coloro che utilizzano la strada siano al sicuro, dentro e fuori l’auto”. Ragion per cui Volvo ha messo a disposizione di tutti i costruttori di veicoli la sua enorme “biblioteca digitale”, con oltre 40 anni di test sulla sicurezza, perché condividere i dati delle ricerche significa favorire la produzione di vetture più sicure per tutti.

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