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L'olio al cannabidiolo nella tabella dei medicinali: è considerato uno stupefacente

Il Cbd per uso orale estratto dalla cannabis può essere prodotto solo con autorizzazione dell'AIFA

-afp

Un decreto del ministero della Salute, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, classifica l'olio al Cbd come uno stupefacente e lo inserisce nella tabella dei medicinali. Una decisione giunta a poco dalla messa in commercio del farmaco Epidiolex a base di cannabiodiolo, approvato in Europa nei mesi scorsi. Una decisione, quella del ministero, che potrebbe riversarsi anche su infiorescenze ed estratti contenenti Cbd e venduti nei negozi di cannabis light.

Il Cbd, o cannabidiolo, è il principio attivo della cannabis universalmente riconosciuto dalla medicina e dall'Oms come sostanza non psicotropo, e contenuto anche nella cannabis light, insieme al Thc. Il principio è stato considerato, a seguito dell'approvazione della vendita dell'Epidiolex, come un principio farmacologico da parte dell'Unione Europea. Ciò che resta da capire è se la decisione cadrà sul Cdp in generale, mettendo così fine alla vendita libera della cannabis light, o se verranno stabilite delle soglie entro le quali venderlo liberamente.

Sempre nella giornata del 15 ottobre, il direttore generale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna ha emanato il divieto di vendere infiorescenze, oli e prodotti derivati dalla canapa sativa

Il decreto poi recita: "Attualmente è in corso di valutazione presso l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) una richiesta di autorizzazione all'avvio della commercializzazione di un medicinale, in soluzione orale contenente cannabidiolo, che ha già ricevuto l'autorizzazione all'immissione in commercio centralizzata da parte dell'European Medicines Agency (EMA) e che lo stesso medicinale è controllato attraverso un programma di uso compassionevole, notificato all'AIFA, per i pazienti in trattamento con sindrome di Dravet e sindrome di Lennox-Gastaut".

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