In ogni ostacolo si nasconde un'opportunità. Lo dimostra la storia di Miriam, una bambina napoletana con la passione per la danza. Con l'emergenza coronavirus non può più frequentare le lezioni di ginnastica ritmica, ma lei non si è persa d'animo e ha trasformato il cortile di casa in una palestra.
Anche se questo "cortile" non è uno spazio anonimo ma il pavé della Galleria Umberto I, uno dei posti più famosi della città. Suo papà, infatti, è il portiere di uno dei palazzi del monumento. Le prodezze di Miriam vengono notate da Stéphane Lissner, il soprintendente del San Carlo che decide di ammetterla nella scuola del Teatro, che sorge proprio lì accanto.
Danza in mascherina - Ogni pomeriggio, dopo la scuola, Miriam, 8 anni, si esibisce volteggiando sui marmi della Galleria - davanti a passanti e turisti che ammirano rapiti le sue piroette e le sue "ruote" - indossando la mascherina e i guanti per evitare il contagio. "Prima lavavo le mani e basta ma ora ho paura del coronavirus", ha raccontato la giovanissima ballerina che ha scoperto di amare il ballo tre anni fa (quando ne aveva appena cinque), dopo la visione della serie tv "Cercami a Parigi".
Borsa di studio - La mamma ha raccontato che Miriam era già stata notata da alcuni maestri del Teatro, ma la retta della scuola era un ostacolo insormontabile visto che in famiglia lavora solo suo marito. Poi, paradossalmente, l'impossibilità di frequentare la scuola di ginnastica causa virus e le esibizioni pubbliche in Galleria sono state la svolta.
Le acrobazie di Miriam sono arrivate fino agli occhi del soprintendente del Teatro Lissner, che ha deciso di concederle una borsa di studio per farla entrare nella scuola. Il direttore teatrale non ha dubbi sulle sue qualità: "Il fatto che balli in uno spazio pubblico mi ha colpito, è come se si muovesse già in un teatro. Sente gli occhi degli adulti che la guardano, ma lo fa per lei prima di tutto".