Brent Underwood è un imprenditore americano che ha trascorso gli ultimi sei mesi a ricostruire un villaggio abbandonato tra Los Angeles e Las Vegas. Nel 2018 aveva comprato il paesino con il suo collega alla modica cifra di 1,4 milioni di dollari con l'obiettivo di risistemarlo e renderlo destinazione turistica. Sei mesi fa, è tornato sul posto con l'obiettivo di fermarsi qualche settimana mentre il coronavirus stava colpendo gli Stati Uniti, ma una frana e altri imprevisti lo hanno costretto a prolungare il suo soggiorno.
Il villaggio si chiama Cerro Gordo e nel fiore degli anni era una cittadina americana, fondata intorno al 1866, con 4mila anime e una fiorente attività di estrazione di piombo e zinco. Dal 1950 in poi, però, le risorse si sono pian piano esaurite e Cerro Gordo si è ritrovata sempre più vuota. Prima dell'arrivo dei due imprenditori americani, il villaggio era di proprietà di una famiglia stanziata lì da decenni. Dopo la morte dei genitori, il figlio ha cercato un acquirente vendendolo a Underwood e al suo collega. Attualmente a Cerro Gordo ci sono solo venti edifici e un abitante: Brent Underwood, rimasto solo dopo che il custode e la moglie hanno deciso di tornare a casa per il lockdown. All'interno del suo vlog racconta la sua vita e le sue avventure in un posto completamente escluso dal mondo, dove non arriva nemmeno l'acqua torrente.
Un'ambientazione che a tratti ricorda l'Overlook Hotel di Shining, un posto abbandonato immerso in un paesaggio innevato anche nel cuore di maggio. Sempre con l'idea di ristrutturare quel posto, Brent ha colto l'occasione per sistemare gli edifici ancora in piedi. Ha reso nuovamente accogliente un albergo, esplorato la miniera della città e migliorato la chiesa. Durante questi mesi ha registrato ogni modifica, cambiamento e avventura, imparando anche dai suoi errori.
Il suo racconto inizia con un viaggio di 24 ore da Austin per raggiungere Cerro Gordo una volta che il coronavirus è arrivato negli Stati Uniti. Un viaggio lungo il quale ha mostrato una Las Vegas deserta, e una Death Valley completamente al buio. Un villaggio che si trova esattamente a metà tra il punto più basso e quello più alto dei 48 stati americani contigui. Una volta arrivato in villaggio, all'una di notte di metà giugno, lo ha sorpreso una bufera di neve costringendolo ad abbandonare il furgoncino in mezzo alla strada e a inventarsi una nuova vita all'interno del villaggio abbandonato. Per quasi un mese infatti, come riporta il giornale americano Tampa Bay Times, la neve ha bloccato a Underwood ogni uscita possibile dal paese, al punto che lui stesso temeva di finire le scorte di cibo che aveva con sé.
La mattina del 15 giugno poi, l'American Hotel ha preso fuoco, 149 anni dopo la sua apertura. Data la posizione isolata del villaggio, i vigili del fuoco hanno impiegato un'ora e mezza per raggiungere Cerro Gorro, e solo a fine settembre ha ottenuto l'approvazione per ricostruirlo. E ancora, un nuovo incendio, una scossa di terremoto e una grandinata lo hanno costretto a fermarsi molto più del previsto.
Ad aprile, sistemando l'emporio di Cerro Gordo, aveva trovato una valigetta contenente un centinaio di documenti tra cui dichiarazioni bancarie, pagamenti, crediti minerari, contratti di vendita e molto altro, tutto risalente agli ultimi anni del 1800. A settembre, esplorando invece la miniera del villaggio, ha ritrovato vestiti abbandonati, monete, pistole e proiettili. Secondo quanto riporta in Los Angeles Times, Cerro Gordo era infatti una cittadina violenta, contando, nel 1800, circa un omicidio a settimana. Addirittura, pare che alla fine del secolo circa 30 minatori emigrati dalla Cina persero la vita sepolti all'interno di un pozzo minerario. Proprio in una di queste miniere, il 7 ottobre, Brent ha deciso di passarci la notte testimoniando la sua avventura con un video pubblicato su YouTube, tra momenti di scoperta e altri di pauroso silenzio.