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Coronavirus, Franceschini: "Nel nuovo dpcm non ci sarà ulteriore riduzione di pubblico per gli spettacoli"

Il ministro dei Beni cuturali spiega che verranno confermate 200 persone al chiuso e 1.000 all'aperto per spettacoli dal vivo e cinema

Protesta dei lavoratori dello spettacolo: 500 bauli in Piazza Duomo

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Dal facchino all'imprenditore, 500 rappresentanti del mondo degli eventi sono scesi in piazza Duomo, a Milano, riempiendola di bauli, quegli stessi "flightcase" che ogni giorno accompagnano coloro che lavorano nel settore, divenuti negli ultimi mesi simbolo di una mobilitazione internazionale che ora è arrivata anche in Italia. A organizzare l'appuntamento 'Bauli in piazza', l'associazione culturale senza scopo di lucro Bip, di cui fa parte Fabio Pazzini, event manager e direttore di produzione: "come molti colleghi sono fermo da febbraio, c'è qualcuno che lavoricchia, ma sono cose molto piccole perché in questo momento non c'è sostenibilità economica, tutti gli eventi estivi sono stati finanziati da enti pubblici, noi abbiamo riunito in piazza tutti i lavoratori e le rappresentanze delle imprese che lavorano nel settore, dai promoter di eventi e concerti ai service audio-luci perché è importante dimostrare alla politica che esiste un settore unito che chiede con un'unica voce una sola cosa:  poter ripartire e guadagnarci da soli il pane quotidiano". Ma come fare? "Sono da rivedere - dice Pazzini - le regole in essere, è fondamentale che siano chiare e uniformi a livello nazionale, perché con regole lasche e lasciate all'arbitrio dei vari enti locali non ci può essere programmazione".

Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, tranquillizza il mondo dello spettacolo "sulla presunta volontà del governo di ridurre il limite di 200 persone al chiuso e di 1.000 all'aperto per spettacoli dal vivo e cinema", e garantisce che "non esiste questo rischio".  Nel dpcm, sottolinea Franceschini, "saranno confermati questi limiti con la conferma della possibilità delle Regioni di derogare" e con la conferma delle deroghe esistenti.

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