Rischiava una condanna fino a 12 anni per omicidio stradale e invece Mario Marini, accusato di aver provocato la morte di Serena Durastante, guidando in stato di ebbrezza la sua auto in provincia de L'Aquila, grazie al rito del patteggiamento, dovrà scontare solo 3 anni e mezzo di reclusione. Quel 14 aprile 2019, la vittima, madre di due bambini, si stava recando al lavoro. La donna morì sul colpo a seguito dei traumi riportati dal violento impatto.
La condanna - Una sentenza che riaccende il dolore dei familiari di Serena. Dopo il risarcimento delle parti civili, il giovane imputato ha ottenuto lo sconto della pena grazie al procedimento speciale, alla giovane età e all'assenza di precedenti. Mario Marini dovrà quindi scontare solo 3 anni e mezzo di reclusione.
L'incidente - La 32enne di Cesaproba di Montereale, in provincia de L'Aquila, quel giorno si stava recando al lavoro, percorrendo la statale 260 Picente. La stessa strada percorsa dal 23enne, che, ubriaco, si era messo al volante della sua macchina, invadendo la corsia della giovane madre di due bambini.
A nulla era servita la cintura di sicurezza: l'impatto, avvenuto tra Pizzoli e Cagnano, era stato così violento da provocare l'immediato decesso della vittima. Lo studente universitario di Ingegneria, incensurato, aveva un tasso alcolemico pari a 1,8 grammi per litro. Il ragazzo stava rientrando a casa dopo aver trascorso la notte in giro con alcuni amici.