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Pirateria, i big si alleano

L'obiettivo è l'interoperabilità

Creare uno standard comune per la protezione antipirateria, che consenta agli utenti di fruire di video e musica legali su qualsiasi dispositivo. E’ questo l’obiettivo del Marlin Joint Development Association, l’associazione istituita da Sony, Panasonic, Samsung e Philips che permetterà di raggiungere quell’interoperabilità degli apparecchi necessaria ad accelerare la diffusione dell’intrattenimento digitale.

Se Maometto non va alla montagna, la montagna andrà da Maometto, recitava un antico adagio. Il miracolo ora è diventato realtà, perché la montagna, composta dai quattro principali attori della Consumer Electronics, ha deciso di muoversi davvero per combattere il fenomeno sempre più opprimente della pirateria musicale. Sony, Philips, Panasonic e Samsung hanno dato vita al Marlin Joint Development Association (Marlin JDA), con il fine di creare uno standard comune per la protezione dei contenuti digitali.

L’alleanza dei quattro big, che insieme raggiungono un fatturato annuo di decine di miliardi di euro, punta a trasformare in realtà il concetto di interoperabilità degli apparecchi, per consentire agli utenti di usufruire di musica e video legalmente acquistati su qualunque dispositivo, a prescindere da dove essi provengano. Un’interoperabilità che attualmente non esiste sul mercato, dato che, per esempio, le canzoni acquistate sul negozio online di Sony possono essere ascoltate solo sui lettori di musica digitale portatili distribuiti dalla stessa Sony, o da aziende che possiedono la licenza dei suoi sistemi DRM (Digital rights management).

La tecnologia sviluppata dalla Marlin JDA potrà essere utilizzata in ogni tipo di apparecchio che utilizza contenuti digitali provenienti dalla Rete, dalla televisione o dal network dei telefoni mobili. Non è ancora chiaro se i membri dell’associazione, Sony in testa, concederà i sistemi proprietari, ma la posta in gioco sembra far propendere la risposta verso il sì.

Secondo gli esperti, infatti, proprio la mancanza di interoperabilità tra i vari dispositivi digitali è stata uno dei principali freni al successo dell’intrattenimento digitale, con effetti negativi anche sulla vendita degli apparecchi stessi. Freni che, comunque, non hanno impedito al settore di raggiungere nel 2004 i 200 milioni di brani musicali scaricati legalmente, venti volte di più dei 20 milioni di canzoni acquistate l’anno precedente. Cifra che, peraltro, è destinata a raddoppiare nel 2005.

Una prima versione della nuova tecnologia dovrebbe essere lanciata la prossima estate, in concomitanza con il varo di un’altra iniziativa, denominata Coral, e finalizzata a raggiungere l’interoperabilità anche tra tutti i sistemi DRM per la gestione dei diritti digitali.

Luca de Leone - redazione www.smau.it                            

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