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Ripresa post Covid, il 35% degli artigiani confida che inizierà prima di Natale

Una buona fetta di questi lavoratori ha perso oltre il 50% del fatturato rispetto all’anno scorso, l'impegno dell’Artigiano in Fiera per rilanciare il settore

Ufficio stampa

Al pari degli altri ambiti produttivi del nostro Paese, anche l’artigianato ha subito gli effetti negativi della pandemia. Secondo un’indagine condotta dall’Artigiano in Fiera sui membri del proprio network, il 35% degli intervistati quest’anno ha perso oltre il 50% del proprio fatturato rispetto al 2019, la maggior parte (38,5%) dichiara di aver incassato tra il 30 e il 50% in meno, e il 26,5% ha invece subito perdite inferiori al 30%. La maggior parte degli artigiani non prevede di modificare la composizione del personale (49,6%), ma i restanti hanno intenzione di ridurre gli orari di lavoro (19,7%) o il numero di dipendenti (30,8%). La gran parte degli intervistati non è molto ottimista riguardo la ripresa: il 40,2% crede che inizierà dopo il primo trimestre 2021, il 23,9% addirittura dopo l’estate del prossimo anno. Il 35,9% invece confida che le cose inizieranno a cambiare già negli ultimi mesi del 2020: in questo senso, il tradizionale evento meneghino dell’Artigiano in Fiera, che si terrà anche quest’anno, potrebbe essere il primo passo della ripartenza.

Ripartenza, sicurezza e responsabilità - GeFi Gestione Fiere Spa ha infatti annunciato la XXV edizione di Artigiano in Fiera, da sabato 5 a domenica 13 dicembre 2020, a Fieramilano (Rho-Pero), tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 23.00. Punto di riferimento per la valorizzazione dell’ artigianato italiano e internazionale, anche quest’anno la manifestazione metterà al centro la qualità delle arti e dei mestieri, dimostrando – come recita il claim scelto per quest’anno - che un nuovo futuro è possibile. L’evento sarà la prima grande fiera business to consumer post-Covid all’insegna di tre parole d’ordine: ripartenza, sicurezza e responsabilità.

“L’uomo al lavoro, con tutta la sua carica di positività, bellezza e bontà, è il simbolo ideale della voglia di ripartire da parte della piccola impresa italiana – spiega il presidente di GeFi, Antonio Intiglietta. – Siamo al lavoro per creare un modello di fiera in grado di garantire una fruizione sicura e ancora più godibile da parte del pubblico. Visitare o lavorare in Artigiano in Fiera 2020 presuppone il rispetto di poche e semplici regole di convivenza comune, consapevoli che il contributo di ognuno sarà determinante per vivere al meglio l’esperienza dell’evento”.

Ufficio stampa

Misure di anti-Covid - La sicurezza sanitaria sarà garantita attraverso l’introduzione di un protocollo volto a tutelare la salute di tutti i lavoratori e visitatori: le entrate e le uscite ai padiglioni saranno separate per evitare assembramenti, le corsie principali interne ai padiglioni verranno ampliate fino a cinque metri, ci sarà diffusa disponibilità di dispenser igienizzanti e gli ambienti verranno costantemente sanificati, con particolare attenzione ai servizi igienici. Ogni lavoratore dovrà inoltre presentare un'attestazione che certifichi la negatività al Covid-19 non oltre le 72 ore precedenti all'inizio della manifestazione.

Per quanto riguarda il controllo dei flussi del pubblico, a partire dal 30 ottobre ogni visitatore dovrà necessariamente registrarsi sul sito dell'evento e indicare il giorno nel quale intende recarsi in fiera. Questa informazione permetterà di prevedere e orientare i flussi, evitando i picchi di afflusso. Tutti i visitatori riceveranno un pass gratuito (personale e giornaliero) per l’accesso all’evento e saranno sottoposti ai controlli di sicurezza e della temperatura corporea. In tutto il quartiere fieristico, per espositori, lavoratori e visitatori, sarà in vigore l’obbligo della mascherina.

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