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Tumori: aumentano i guariti, ma cresce il numero di casi tra le donne

Le persone ancora vive dopo una diagnosi di tumore oggi sono 3,6 milioni, il 37% in più rispetto a 10 anni fa

Aumentano le diagnosi di tumore in Italia nel 2020 rispetto allo scorso anno, ma solo nelle donne. Sono infatti 377mila le nuove diagnosi previste quest'anno, 195mila negli uomini e 182mila nelle donne (nel 2019 erano 196mila e 175mila). Si stimano, quindi, circa 6mila casi in più rispetto al 2019. Cresce però il numero dei guariti: le persone vive dopo la diagnosi sono circa 3,6 milioni (+37% rispetto a 10 anni fa). 

I dati, presentati nel volume  'I numeri del cancro in Italia 2020', mostrano che il tumore più diagnosticato, nel 2020, è quello della mammella (54.976, pari al 14,6% delle nuove diagnosi), seguito dal colon-retto (43.702), polmone (40.882), prostata (36.074). Per quanto riguarda le donne, continua la preoccupante crescita del carcinoma del polmone (+3,4% annuo), legata all'abitudine al fumo.

Tasso di sopravvivenza più alto per le donne Nelle donne la sopravvivenza ai tumori a 5 anni raggiunge il 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte legata al fatto che nel sesso femminile il tumore più frequente è quello della mammella, caratterizzato da una prognosi migliore rispetto ad altre neoplasie.

"Le donne che vivono con pregressa diagnosi di tumore sono più di 1,9 milioni, mentre gli uomini quasi 1,7 milioni - spiega Massimo Rugge, presidente Airtum -. Anche se il limite temporale dalla diagnosi per indicare la guarigione è variabile in relazione alle diverse neoplasie e al sesso, è stato stimato che oltre la metà delle donne, a cui è stato diagnosticato un cancro, sono guarite o destinate a guarire. Tra gli uomini, questa percentuale è piu' bassa (39%) a causa della maggior frequenza di tumori a prognosi più severa. Resta, infatti, un gruppo di patologie che sono spesso già in stadio avanzato al momento della diagnosi e ad alta letalità. Servono dunque più sforzi della ricerca da indirizzare proprio nei confronti di queste malattie, ancora difficili da curare".

Calano i tumori allo stomaco e al fegato Il rapporto fotografa però anche dei dati positivi: "Risultano in calo, in entrambi i sessi - afferma Giordano Beretta, presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica Aiom - i tassi di incidenza per i tumori dello stomaco e del fegato, in cui si può ipotizzare un effetto della vaccinazione anti epatite B e dei trattamenti anti epatite C". Inoltre, "l'efficacia dello screening nel tumore del colon-retto è evidente non solo nel costante calo delle nuove diagnosi, ma anche nel miglioramento della sopravvivenza a 5 anni, aumentata dal 52% degli Anni Novanta al 65% attuale, anche per l'efficacia delle terapie negli stadi più avanzati".

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