Dopo 14 anni, il matrimonio tra Walter Zenga e Raluca Rebedea è giunto al capolinea. Lo ha confermato l'ex portiere della Nazionale con un lungo e durissimo sfogo sui social, poi cancellato, dopo i rumors che si rincorrevano da giorni. "Non riconosco più la donna che mi è stata accanto per 14 anni... la libertà che le ho sempre dato si è rivoltata contro di noi", ha scritto l'ex allenatore del Cagliari.
Con il lungo post, scritto in rumeno, Zenga ha voluto togliere spazio ai pettegolezzi sulla fine dell'amore con la mamma di due dei suoi figli, Samira e Walter Jr. "Quello che è apparso negli ultimi giorni sui media, sul divorzio della famiglia Zenga, è vero. Non volevo che io e mia moglie arrivassimo a questo punto, ma la vita è piena di sorprese. Confermerò ora, qui, in modo da non lasciare spazio a ulteriori interpretazioni", ha scritto l'ex calciatore. Ha poi proseguito: "Io e mia moglie Raluca non siamo una coppia da qualche tempo, purtroppo i rapporti tra noi si sono raffreddati sia per la distanza tra di noi, creata a causa del mio lavoro di allenatore, ma anche perché non riconosco più la donna che mi stava accanto per 14 anni di matrimonio!".
Zenga ha spiegato cos'è stato a portarlo a prendere una decisione così difficile: "Mia moglie è radicalmente cambiata, ha deciso di prendere un’altra strada su cui andrà da sola d’ora in poi. La libertà che le ho sempre dato si è in qualche modo rivoltata contro di noi". Ha concluso chiedendo ai follower di evitare ulteriori speculazioni: "Per rispetto per ciò che abbiamo vissuto insieme e per i nostri figli non posso darvi molti dettagli, soprattutto perché ho già chiesto il divorzio presso la Corte d’Appello di Dubai. Spero e vi chiedo di rispettare la mia privacy e lasciare che la vita prenda il suo corso naturale".
Il suo appello alla discrezione non ha trovato il riscontro sperato. L'allenatore ha scritto un secondo post, stavolta nelle storie, per chiarire ulteriormente alcune frasi che sono state fraintese: "La libertà che le ho dato era una scelta se seguirmi o no con i bambini. Chiaro?". I toni sono polemici con chi ha visto del torbido nelle sue parole e il messaggio si chiude con un invito inequivocabile: "Adesso andate tutti quanti dove sapete"...
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