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Barbie: la Mattel lascia l'Italia

L'impianto si trasferisce in Cina

Barbie lascia l'Italia. La Mattel chiuderà infatti lo stabilimento di Oleggio Castello, in provincia di Novara, aperto nel 1974, dal quale sono uscite centinaia di migliaia di bambole che hanno inondato il mercato europeo. Oltre alla storica fabbrica piemontese, saranno smantellati anche gli impianti dell'Europa dell'Est e tutta la produzione entro la fine del 2005 sarà trasferita in Cina.

L'azienda ha già avviato la procedura di mobilità per 60 dipendenti di Oleggio Castello.

"La situazione" ha commentato il sottosegretario alle Attività produttive, Roberto Cota "è molto preoccupante perchè ci sono sessanta posti di lavoro a gravissimo rischio e perchè questo va ad aggiungersi a casi simili, causati dalla concorrenza sleale che arriva dall'Asia. Sottoporrò la questione al ministro Antonio Marzano e me ne occuperò personalmente. Ma è chiaro ormai a tutti quanto siano necessarie misure a protezione delle nostre produzioni: se esistesse una tassa per questi manufatti prodotti extra Ue, ad esempio, nessuna multinazionale penserebbe di spostare le fabbriche in Cina e poi importare da noi i prodotti".

Oleggio Castello sta dunque per dare il suo addio alla Mattel Manufacturing Europe, 35 addetti, mentre sarà riorganizzata l'area di supporto tecnico con 25 esuberi su 144 dipendenti. Le altre fabbriche che cesseranno la produzione in Europa si trovano in Romania e in Repubblica Ceca.

"La Mattel" spiegano i sindacati di categoria, Femca, Filtea e Uilta "ha motivato la scelta con la necessità di abbattere i costi di produzione, utilizzando personale a minore costo. Pur non condividendo tale scelta abbiamo chiesto di aprire un tavolo di trattativa per evitare i licenziamenti. I sindacati, che incontreranno l'azienda il primo febbraio, esprimono forte preoccupazione "per l'ennesima crisi occupazionale che sta toccando il territorio" e hanno avviato contatti con le amministrazioni locali per studiare iniziative comuni.