Lo aveva già fatto questa estate quando si era mostrata in costume, con i rotoloni in bella vista lanciando un messaggio a tutte le donne. Con l'hastag #bodypositive che poi ha ispirato la cover di Vanity Fair con Vanessa Incontrada nuda. Ad Arisa il coraggio non è mai mancato. Rieccola, sempre più consapevole e in confidenza con il proprio corpo, di nuovo senza filtri sui social. Un caschetto sbarazzino e un invito a tutte: "Ecco il mio vero volto, amiamoci per come siamo".
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"Questa è la prima foto che faccio da quando ho deciso di ritornare allo stato originale della mia faccia- spiega Arisa - Senza filtri. Mi spiego meglio: negli ultimi anni la paura del tempo che passa era diventata incombente. Le mie serate le impiegavo a scrutare i difetti sul mio volto e a contare i buchi di cellulite sul mio sedere e sulle mie cosce. Chirurghi e medici estetici sono diventati i miei confessori, pensavo che se fossi diventata più bella la gente mi avrebbe amata di più, che avrei trovato l’amore della mia vita e che sarebbe stato tutto più facile per me con amici e lavoro".
La cantante ripercorre anche le "guerre infinite" con i capelli: "Tanto tempo perso che non torna più. Io lo so che non sono bella come le tipe che vedo sui giornali e sui social, ma non voglio che sia più un mio problema. Ci sono tante persone care nella mia vita, che amo alla follia, che pur non aderiscono ai canoni del bello che ci propone questo mondo, eppure niente sarebbe lo stesso senza di loro per me. Mi chiedo allora perché solo io dovrei sentirmi meno amabile con la mia faccia, la mia età e la mia cellulite. Un essere umano è quello che è, quello che dà, o quello che appare? Ogni problema diventa un problema solo se gli permettiamo di esistere".
Non solo. Arisa fa un salto nel passato, a quando portava gli occhiali e il caschetto e si sentivo fiera di se stessa: "Ma la gente per strada mi prendeva in giro, si permettevano di fare apprezzamenti veramente pesanti sul mio aspetto fisico. Per non parlare del 'ci è o ci fa(?)' che mi ha fatto sentire sbagliata fin dall’inizio della mia avventura. Questo alle donne capita spesso perché siamo in una società che dà per scontato che una donna possa essere messa in discussione per aspetti futili già in famiglia e che sia tutto normale. Da bambine dobbiamo essere accettate da nostro padre e non dare troppo fastidio a nostra madre che è una donna come noi problemi annessi, adolescenti dobbiamo passare l’esame della classe,dei primi flirt, delle amiche fighe che decidono se siamo all’altezza di stare nel gruppo".
Parla del difficile "mondo del lavoro" e invita tutte a svegliarsi: "Sentirci sbagliate ci rende ottime acquirenti. Depotenzia il nostro valore; ci divide e il mondo va a rotoli. Amiamoci per quello che siamo. Siamo Vita #bodypositive".
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