Stefano Donadel Campbell: "Abbiamo scelto il Made in Italy come punto di forza"
Il ceo di My Style Bags parla a TgcomLab dell'azienda milanese specializzata nella creazione di borse, borsoni e accessori
My Style Bags: creazioni e team
Ad oggi, conta 18 punti vendita, tra negozi diretti e franchising in Italia e Europa. Si distingue per l'elevata qualità dei suoi articoli e per la loro personalizzazione con il ricamo di iniziali, nomi o loghi. È My Style Bags, azienda milanese specializzata nella creazione di borse, borsoni e accessori che ha fatto del Made in Italy il suo punto di forza. Stefano Donadel Campbell, ceo 37enne dell'impresa, racconta a TgcomLab com'è nata My Style Bags e cosa la rende riconoscibile sul mercato.
Com'è nata My Style Bags?
My Style Bags è nata dall'idea e dal gusto di Lorenza Bellora, che, insieme a suo fratello Giuseppe e a me, ha scelto il Made in Italy come punto di forza. Design raffinato, attenzione ai dettagli e selezione dei materiali sono i valori aggiunti dei prodotti oltre indubbiamente alla personalizzazione con il ricamo, capace di valorizzare stile e personalità.
Qual è l'elemento di forza della sua azienda?
Sicuramente l'attenzione ai dettagli e la ricerca di materiali di qualità. Basti pensare che i tessuti nascono su disegno di Lorenza Bellora e sono quindi unici per le nostre collezioni. Ma anche la praticità e l'eleganza, dettati da uno stile mai urlato che fa della personalizzazione, realizzata in negozio oppure online, l'elemento principale della riconoscibilità di My Style Bags.
Qual è la competenza più importante chiesta a un manager oggi?
Ascoltare i propri collaboratori facendo squadra; porre attenzione a quello che i clienti quotidianamente chiedono e cercano e sapersi adattare al cambio di scenario, mai tanto come in questo periodo, seguendo anche il proprio istinto senza farsi scoraggiare mai.
Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel settore in cui opera?
Avere determinazione e passione per quello che si fa; capire cosa fanno i competitor anche fuori dai propri confini e non avere paura di non saper fare, si impara tutto, i successi non nascono da soli.
Come la pandemia ha cambiato il settore?
Turismo e viaggi sono settori fortemente colpiti dalla pandemia, di conseguenza anche il comparto valigeria sta soffrendo. Si viaggia in maniera diversa, con auto e treno soprattutto. Il tipo di bagaglio morbido che produciamo si adatta bene a questo tipo di esigenze, anche se i nostri borsoni rimangono comunque misura bagaglio a mano per l'aereo.
Quali sfide vi aspettano?
Vogliamo continuare a essere riconoscibili per la qualità dei nostri prodotti e per uno stile che non abbiamo mai tradito e che stiamo esportando sempre più oltre il confine italiano. Crediamo ancora molto nei negozi fisici e stiamo pianificando la nostra espansione, che non si è fermata neppure in questo difficile momento. L'ultima apertura è stata fatta a Bologna nel mese di settembre.
Come si tiene aggiornato?
Leggo diversi quotidiani e siti online, ma soprattutto cerco di relazionarmi costantemente con persone che hanno esperienze e operano in settori diversi dal mio.
Come trascorre il suo tempo libero?
Molto semplicemente, con mia moglie Benedetta e i nostri bambini Lodovico e Gregorio, gli amici e le nostre famiglie. Appena possiamo scappiamo in Toscana per fare sport e rilassarci.
Un successo e/o un errore da cui ha imparato qualcosa?
Un successo è stato ed è quello di aver avuto la possibilità di lavorare con marchi molto importanti, coi quali abbiamo avviato stabili co-branding. Un errore quello di pensare di non poter raggiungere un traguardo.
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