Non c'è per la seconda volta il numero legale sul voto della risoluzione di maggioranza sulla gestione della pandemia Covid, in particolare dopo le comunicazioni del ministro Speranza per la proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021. La seduta è stata aggiornata a mercoledì. Al raggiungimento della quota sono mancati 8 deputati. Assente dall'aula il centrodestra, per il quale la maggioranza è ormai "in frantumi".
Assente durante entrambe le votazioni il centrodestra, che non ha partecipato al voto proprio per far mancare il numero legale. Durante la votazione delle 13,30 infatti mancavano 15 deputati mentre subito dopo se ne contavano otto in meno. Alla ripresa alcuni deputati della maggioranza, tra i quali Emanuele Fiano, Davide Crippa, Federico Fornaro e Silvia Fregolent hanno chiesto di considerare i 41 deputati della maggioranza come assenti "in missione", ovvero assenti giustificati, in quanto impossibilitati a partecipare a causa quarantena.
Considerare gli assenti come "in missione" vorrebbe dire abbassare il quorum che determina il numero legale. Un fatto che ha un precedente. La misura era già stata adottata provvisoriamente a marzo con i deputati che abitavano nelle zone rosse. Secondo il vicepresidente Ettore Rosato però. per approvare la misura serve la richiesta da parte dei deputati in quarantena, cosa che non è mai avvenuta.
Senza maggioranza due strade per Dpcm - La mancata votazione alla Camera pone il governo davanti a un bivio sulla base del decreto 19 approvato a maggio dello scorso anno, come riporta Ansa. Visto che non ci sono gli indirizzi, come la risoluzione che verrà votata domani, il governo può attendere 24 ore prima di varare il Dpcm, oppure prendere una seconda strada. Se vi fossero motivazioni urgenti connesse alla natura delle misure da adottare, il governo potrebbe varare il Dpcm, facendo poi una semplice informativa al Parlamento. Un altro comma del decreto 19, stabilisce infatti che il governo riferisca, ogni 15 giorni, sulle misure adottate nei Dpcm.
Senato approva la risoluzione - Nel frattempo in Senato è stata approvata la risoluzione di maggioranza per prorogare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Il voto è avvenuto con 138 favorevoli, 2 contrari e 12 astenuti. La risoluzione chiede tra le altre cose anche l'estensione in tutta Italia dell'obbligo della mascherina all'aperto, oltre a verificare la necessità di ulteriori misure preventive come "il potenziamento del sistema di tracciabilità dei contagi".
Sempre in Senato è stata poi bocciata la risoluzione dell'opposizione con 114 No e 108 Sì. Questa chiedeva un ampio e approfondito dibattito sull'effettiva necessità della proroga dello stato d'emergenza, e di non continuare a utilizzare Dpcm per "l'adozione di misure volte al contenimento dell'epidemia" ma di fare ricorso al decreto legge per un maggiore coinvolgimento del Parlamento.