Gli animali selvatici stanno diventano un reale e grosso problema per la sicurezza stradale. Soprattutto i cinghiali, alcuni dei quali transitavano lʼaltra notte sullʼautostrada A26 nei pressi di Novara (in autostrada!). Nellʼimpatto sono morti Simonluca Agazzone e Matteo Ravetto, due calciatori di 39 e 31 anni.
Per lʼAsaps ‒ lʼassociazione amici della Polizia stradale ‒ lʼevento drammatico dellʼaltra notte è solo uno dei 10 mila incidenti annui che coinvolgono animali, 164 significativi nel 2019. Ha così dettato un decalogo di norme per cercare di arginare il problema. Per Coldiretti Piemonte è arrivato il momento di risolvere il problema cinghiali, sono troppi (cʼè chi ne stima due milioni in libertà in Italia), fanno danni ai raccolti, entrano nei centri urbani e causano gravi incidenti stradali. Ma comʼè possibile che questi animali arrivino addirittura in autostrada? Superando barriere che dovrebbero essere invalicabili?
L’Osservatorio Asaps segnala che ci sono stati 15 deceduti lo scorso anno a causa di incidenti con animali, 131 di giorno e 33 di notte. Lombardia con 20 incidenti, Campania con 17, Abruzzo con 16 e Lazio con 14, le regioni più esposte. Questʼanno, nonostante il lockdown che ha ridotto la mobilità e il traffico, ci sono stati 86 incidenti significativi da gennaio a luglio, con 5 morti e 111 feriti. Piemonte ed Emilia Romagna le più colpite (10 e 9 sinistri), a dimostrazione che il problema riguarda tutta la penisola.
Che fare allora? Ecco alcuni dei consigli dellʼAsaps: prevedere i sottopassaggi quando si progettano strade e autostrade, magari dove la velocità è maggiore; mappare le strade più pericolose e obbligare i gestori delle strade a installare reti e provvedere alla loro manutenzione; introdurre catarifrangenti che fungano da dissuasori per il passaggio degli animali. Per i guidatori è bene che sappiano che gli abbaglianti rischiano di bloccare lʼanimale in mezzo alla carreggiata e quindi sarebbe meglio disattivarli.