La possibilità di studiare in remoto e i pregi e i limiti della didattica a distanza sono state oggetto di discussione per tutta la durata del lockdown. La digitalizzazione forzata ha costretto le scuole e le università ad adattarsi a un modello di formazione online al quale forse non erano pronte, ma ha anche mostrato le potenzialità di nuove modalità di apprendimento. Nel 2020 si è verificato un vero e proprio boom delle iscrizioni a corsi che non prevedono la presenza in aula e, secondo l’Economist, questo sarà il nuovo modello che da accessorio diventerà protagonista. Mai come in questi mesi infatti hanno avuto successo i Mooc (Massive online open courses): dal miglioramento personale alla gestione del tempo, dalla calligrafia al calcolo differenziale, in rete si trova un corso per tutto.
Il boom della formazione online - La pandemia ha reso di uso comune piattaforme che normalmente sono di uso settoriale. Zoom, per esempio, è diventato un appoggio importante per moltissime realtà: dalle riunioni aziendali alle partite di basket dell’Nba americana, si è registrata una crescita di utenti esponenziale. Mentre le piattaforme per la didattica online si perfezionano, i numeri della formazione a distanza continuano a crescere. I corsi online hanno infatti visto un aumento dei propri iscritti considerevole: quelli venduti tramite il portale di offerte Groupon hanno registrato un incremento del 137% nella vendita.
Il 62% degli italiani si dichiara favorevole a intraprendere un corso online, prima visto con più diffidenza. Nel nostro Paese, il boom si registra anche grazie alla formazione aziendale e ai convegni, altrimenti bloccati: nel solo mese di marzo si è registrato un incremento del 60% di corsi di formazione online e di congressi sul web (dati Intermeeting).
Anche le università telematiche hanno visto una costante crescita, che hanno spinto e gli atenei tradizionali a offrire un numero maggiore di corsi di formazione esclusivamente online. A favorirne lo sviluppo non è stata solo la pandemia: già negli ultimi anni erano molti gli studenti lavoratori che sceglievano questa opzione per coniugare i diversi impegni.
Le cinque migliori piattaforme internazionali per fare corsi online – Il mondo della formazione online è davvero vasto, per orientarsi tra le varie opzioni, un aggregatore efficace è Class Central, che consente di trovare un corso cercandolo su un gran numero di piattaforme. Ma quali sono le migliori?
Udemy è uno dei più vasti marketplace di corsi online al mondo. La gran parte è in inglese, ma non mancano quelli in spagnolo e in italiano. Gratuiti e a pagamento, sono realizzati da professionisti (alcuni quotati, altri meno conosciuti) e spesso sono proposti maxi-sconti. La piattaforma offre un sistema di recensioni che consentono di valutare il prodotto prima di procedere all’acquisto e alcuni corsi rilasciano un certificato una volta concluso l’iter formativo. Il sito ha adottato funzioni di ricerca molto precise che aiutano nella scelta e una serie di tutorial che spiegano come iniziare il proprio corso. L’impressione che riceve l’utente è quella di trovarsi in un grande mercato: prodotti di tutti i livelli per tutte le tasche.
Diverso invece il caso di Coursera, che offre corsi online universitari erogati da atenei prestigiosi a livello mondiale. Fondata nel 2012 da due professori di Stanford che, secondo Class Central, nel 2018 avrebbero fatturato circa 140 milioni di dollari, è utilizzato da moltissime multinazionali (Danone, P&G, Airbus, L’Oreal, per citarne solo alcune) per formare i dipendenti. Tra le università presenti sulla piattaforma, Johns Hopkins, Illinois, Penn University, Columbia, Stanford, ma anche le italiane Sapienza e Bocconi. I corsi sono prevalentemente in inglese e in spagnolo, pochi quelli in italiano. Con una fee si può ricevere un certificato da condividere su Linkedin. Si passa dai corsi singoli ai percorsi di specializzazione più complessi, fino ai Professional e ai Mastertrack certificates, che possono anche diventare validi come parti di un percorso universitario riconosciuto.
EdX è il portale di livello universitario per eccellenza. Fondato da Mit e Harvard nel 2012, completamente nonprofit e open source, offre corsi preparati da docenti dei migliori atenei USA e internazionali, tra cui Sorbona, Imperial College, Oxford. La piattaforma mette a disposizione ampia scelta di percorsi gratuiti e a pagamento. È possibile frequentare veri e propri Master’s degree online di durata biennale o triennale erogati dalle università e anche i prestigiosi Mba.
Skillshare è un sito più agile, dalla user experience meno impegnativa rispetto a Coursera e EdEx. Molte lezioni durano al massimo 30 minuti, e tutte sono suddivise in brevi capitoli. Per frequentare si paga un abbonamento mensile di 7 dollari, con due mesi di prova gratuita per testare il prodotto. Anche questa piattaforma vanta molte compagnie che usano la versione business per formare i propri dipendenti. Solitamente si tratta di società più giovani e dinamiche, come Vice, Virgin, Staples.
Anche Linkedin ha aperto una sezione dedicata alla formazione online per sfruttare la propria base di utenti. Linkedin learning ospita corsi più strutturati per aumentare le proprie competenze di taglio prevalentemente professionale. Tra i punti interessanti, il servizio mostra il ruolo aziendale di chi ha seguito le lezioni, aspetto che può tornare utile per orientarsi. Anche in questo caso c’è la possibilità di ottenere delle certificazioni da spendere sul sito. Con la versione business è possibile usare la piattaforma per formare il proprio staff e personale.
Le cinque migliori piattaforme italiane – Con un po’ di ritardo, anche in Italia sono nate alcune piattaforme per la formazione online, alcune delle quali legate al mondo universitario.
Eduopen è un progetto finanziato dal MIUR che oggi conta ben 14 università italiane che intendono fornire una formazione aperta, collaborativa e gratuita a chiunque lo desideri. Ogni corso ha delle date di inizio e fine e prevede il rilascio di un certificato di partecipazione, di crediti formativi universitari o di un titolo formativo (come un Master o un corso professionale).
Un’altra proposta interessante è Federica.eu, portale dell’Università Federico II di Napoli. Con una registrazione è possibile iscriversi, seguire le lezioni e prendere appunti direttamente sulla piattaforma, oltre ad avere a disposizione una bibliografia con i link alle migliori fonti. I 150 corsi spaziano dal business english all’economia, ma ci sono anche quattro percorsi di laurea completi (i primi Mooc in Europa): economia aziendale, ingegneria informatica, ingegneria meccanica, scienze del turismo.
TRIO è il sistema di web learning gratuito della Regione Toscana che mette a disposizione prodotti e servizi formativi su argomenti trasversali o specialistici. Si trova un ampio catalogo di circa 900 prodotti formativi fruibili online in qualsiasi momento della giornata, con rilascio di un attestato di frequenza su richiesta a seguito del superamento del test finale o di tutti i test intermedi.
L’Università di Bologna ha invece dato vita a BOOK (UniBO Open Knowledge). Il progetto valorizza metodi e tecnologie per l’innovazione didattica ed è volto a promuovere percorsi di digital learning pensati per colmare i gap di apprendimento degli studenti, per supportare l’attività didattica nelle sedi all’estero, per promuovere verso tutti i cittadini l’apertura dei saperi universitari e per sviluppare nuovi percorsi di formazione per i docenti.
Infine, Life Learning si occupa della realizzazione di corsi online che uniscono la tecnologia ai programmi formativi dei migliori coach e centri di formazione italiani. Si può trovare un’ampia sezione dedicata ai corsi gratuiti in italiano, dove ci sono risorse che vanno dall’utilizzo di Photoshop alla produttività, dai social media alla moda.