Riapre con una nuova, nutrita, stagione teatrale il Manzoni di Milano. Dopo il lockdown è questo un ritorno che "non era scontato", come ha spiegato alla presentazione online il direttore artistico Alessandro Arnone. "Riapriamo con una capienza di circa metà dei posti - ha aggiunto - e questo evidentemente è un grosso problema".
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Dopo toccherà a 'Queste pazze donne' con Benedicta Boccoli, Rosita Celentano e Milena Miconi, poi 'Scusa sono in riunione... ti posso richiamare?' con Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta. Dal 19 al 31 gennaio Alessio Boni sarà 'Don Chisciotte' (che era stato cancellato la scorsa stagione per il lockdown). Poi a febbraio toccherà a 'I soliti ignoti' con Vinicio Marchioni e Giuseppe Zeno, 'Mine Vaganti' di Ferzan Ozpetek con Francesco Pannofino, poi "Liolà" di Pirandello con Giulio Corso e infine "Se devi dire una buglia dilla grossa" con Antonio Catania e Paola Quattrini. 'Amore mio aiutami' con Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio, che inizialmente era previsto come spettacolo di apertura del cartellone, è stato spostato nella settimana dal 25 maggio al 6 giugno a causa dei nuovi provvedimenti per il Covid.
Alla prosa si uniscono poi la stagione di cabaret con comici del calibro di Raul Cremona, Giovanni Vernia, Moni Ovadia insieme a Dario Vergassola, i programmi family per i più piccola e la stagione extra con Vittorio Sgarbi che racconta Dante e Giotto, 'E' questa la vita che sognavo da bambino' con Luca Argentero e la regia di Edoardo Leo, e Il lago dei cigni. "Resilienza piena" ha commentato Alessio Boni in in videomessaggio, che ha fatto eco alle parole degli altri protagonisti della stagione intervenuti in videoconferenza, tutti convinti del bisogno di ripartire senza nascondersi le difficoltà.
"Si può tornare ad assistere a concerti, spettacoli in condizioni che rispettano l'assoluta sicurezza" ha detto l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno che ha voluto ringraziare gli artisti e le artiste che "hanno voluto essere presenti in un momenti difficile" condizionato dal contingentamento dei posti "anche da parte della città perché contribuiranno a ricostruire il legame di socialità così importante che è il teatro".