Giappone, adescava ragazze fragili su Twitter per ucciderle: confessa il killer
L'uomo di 29 anni, Takahiro Shiraishi, sui social contattava giovani donne con tendenze suicide o autolesioniste e prometteva loro di togliersi la vita insieme: ora rischia la pena di morte
A tre anni dall'arresto, il "killer di Twitter" - come è stato ribattezzato - ha confessato. Takahiro Shiraishi ha ammesso le proprie responsabilità davanti ai giudici, affermando di aver ucciso 8 donne con istinti suicidi dopo averle attirate in casa sua con l'inganno. Tutto cominciava su Twitter, dove l'uomo individuava le persone da circuire. La sentenza arriverà a dicembre e Shiraishi rischia la condanna a morte con impiccagione.
Otto vittime - "Voglio aiutare le persone che soffrono. Scrivetemi in qualsiasi momento". Con questa bio sul suo profilo social il serial killer adescava le sue vittime: ragazze fragili, a volte addirittura aspiranti suicide. Col tempo, attraverso le conversazioni in chat, Shiraishi le allontanava dalle famiglie e le convinceva a incontrarlo nel suo appartamento a Zama, a 40 chilometri da Tokyo.
Violenza inaudita - Le giovani donne venivano attirate con la promessa che si sarebbero suicidati insieme. Invece il maniaco le aggrediva e le uccideva strangolandole, dopodiché faceva a pezzi i corpi. Tra le vittime, anche il fidanzato di una delle ragazze, che lo aveva scoperto. Quando gli uomini della polizia lo hanno individuato nel 2017, grazie alla segnalazione del fratello di una delle scomparse, in casa hanno trovato uno spettacolo orribile: Shiraishi conservava parti dei cadaveri nel frigorifero.
Piena responsabilità - In tribunale l'uomo si è assunto tutte le responsabilità, andando anche contro la linea difensiva dei suoi avvocati, secondo la quale le donne venivano uccise dopo aver dato il loro consenso. Shiraishi ha invece raccontato di averle ammazzate contro la loro volontà, dichiarazioni che lo avvicinano inevitabilmente alla pena capitale.
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