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Ossessioni, stile e tanta ironia: ecco come la sciura è diventata "La Milanese"

Michela Prioetti, giornalista ed opionionista tv, pubblica il suo primo libro con la prefazione di Lina Sotis

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In molte ci hanno provato, Michela Proietti ci è riuscita. Ce l'ha fatta a raccontare "La Milanese" (Solferino libri, 17 euro) con tutti "i capricci, lo stile, il genio e le nevrosi". Un vademecum sacro e divertente allo stesso tempo, perché la chiave è l'ironia, come ha sottolieneato Lina Sotis - che del libro ha curato la prefazione - a Villa Necchi Campiglio durante la presentazione. "Tu non assomigli a me, né a Camillina (Cederna). Tu hai l'ironia di Dorothy Parker". Incoronando così la sua unica erede. Moderna e mai banale.

"La Milanese" è il primo libro della Proietti, giornalista del "Corriere della Sera" ed opinionista tv. Un omaggio a Milano con "nomi, cognomi, patrimoni, divorzi, cani, vacanze e save the date". Già, Milano. La "città dei sogni" fatta soprattutto di "non milanesi". Ma anche quando non si è milanesi di nascita lo si diventa, bisogna però mettersi comodi: "Essere milanese è un lavoro a tempo pieno, infatti dura una vita".

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"E' un libro con una gestazione lunghissima - racconta l'autrice - lo avrei voluto scrivere sette anni fa quando ero in attesa di mio figlio Riccardo. Ma non era il momento giusto e sono andata lentamente, ho aspettato che le idee maturassero. Perché l'intuito è importante, ma le cose vanno metabolizzate".

Libro di autoanalisi, dove l'autrice prende in giro se stessa e sviscera i difetti e soprattutto i grandi pregi che hanno reso "la milanese" la donna che tutto il mondo ci invidia: "Siamo tutte milanesi! Per questo ho scelto come illustrazione della copertina del mio libro una situazione ricorrente: io che procedo tra mille impegni, ma senza rinunciare a mio figlio, al mio cane e a un po’ di stile". 

Un manuale perfetto, dove in molte possono riconoscersi e altre possono invece prendere spunto. E che come saggiamente tuona la Sotis, è "esilarante quanto veritiero. Non pettegolezzi ma pagine di costume".

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