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Il lockdown ha spinto gli italiani a cambiare casa: prezzi in aumento dopo l'estate 

L'ufficio studi di Idealista, nel terzo trimestre del 2020, ha rilevato una crescita dello 0,7% del valore delle abitazioni. In cima alla classifica dei rialzi Trentino-AltoAdige e Lombardia

Istockphoto

Può sembrare controintuitivo in un momento di crisi ma, secondo l'ufficio studi di Idealista, nell'ultimo trimestre i prezzi delle case sono aumentati. Si registra un rialzo sia in confronto al periodo aprile-giugno (+0,7%), sia rispetto allo stesso trimestre del 2019 (+1,5%). La media nazionale si attesta così a 1.733 euro per metro quadro. Questi dati si spiegano alla luce del periodo di lockdown: il tempo trascorso in casa ha spinto gli italiani a cercare soluzioni abitative più spaziose e adeguate alle proprie esigenze. 

Voglia di cambiare dopo i mesi trascorsi in casa - Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi Idealista, l'aumento dei prezzi è dovuto al periodo di chiusura primaverile: “Il lockdown ha dato la spinta decisiva a chi aveva già l’idea di cambiar casa, così la domanda di abitazioni è ripartita rapidamente durante i mesi estivi alimentata da tassi d’interesse storicamente bassi, un’offerta limitata e il desiderio delle famiglie di traslocare in case con spazi più ampi da personalizzare o aggiornare alle esigenze abitative attuali. Tutto ciò ha dato la sensazione ai proprietari di non dovere abbassare le loro pretese per chiudere le operazioni, anche se questo potrebbe non invogliare le offerte da parte dei potenziali acquirenti e così rallentare il mercato nei prossimi mesi in attesa che i prezzi calino”.

Le regioni più care e quelle più economiche - L’ultimo trimestre ha visto un incremento dei valori in metà delle regioni italiane, con il Trentino-Alto Adige (2,4%) e la Lombardia (2,1%) a guidare la tendenza rialzista davanti a Veneto e Lazio, entrambe con aumenti dello 0,8%. Tra le aree regionali in calo il maggiore ribasso spetta alla Basilicata (-1,4%), seguita da Marche e Abruzzo con un calo dello 0,8%.


Il Trentino-Alto Adige diventa la regione con i prezzi più elevati, con una media di 2.503 euro al metro quadro, davanti a Liguria (2.482 euro/m2) e Valle d’Aosta (2.432 euro/m2), nella parte bassa della graduatoria ci sono invece Sicilia (1.064 euro/m2), Molise (919 euro/m2) e a chiudere la Calabria con 909 euro. 

Da Modena a Isernia, la situazione nelle province - Gli incrementi maggiori del trimestre spettano a Modena (5,5%), Milano (5,4%) e Verona (4,6%). Dal lato opposto della tavola troviamo Trieste (-4,8%), davanti alle province di Vercelli (-4,7%) e Messina (-4,2%). Nonostante l’ultimo lieve calo trimestrale,  Bolzano (3.605 euro/m2) si conferma la provincia più cara d’Italia davanti a Savona (3.104 euro/m2) e Firenze (2.752 euro/m2). All’opposto, le più economiche sono Biella (630 euro/m2), Caltanissetta (724 euro/m2) e Isernia (743 euro/m2).

Crescono Milano e Torino, calano Firenze e Napoli - Dopo i mesi estivi si registra una leggera prevalenza di città capoluogo in trend negativo (58 su 110 centri monitorati). Agrigento (9,3%), Lecco (5,9%) e Modena (5,6%) segnano i rimbalzi maggiori. A Nuoro (-4,9%), Macerata (-4,3%) e Monza (-3,8%) si rilevano i ribassi maggiori.
Tra le grandi piazze immobiliari Milano e Torino vedono aumentare le pretese dei proprietari del 2,3%. Restano stabili i prezzi anche a Palermo (0,6%) e Roma (0,4%),  calano invece  Firenze (-0,9%), Genova (-1,1%) e Napoli (-1,3%).  
Venezia (4.461 euro/m²) è sempre la città con i metri quadri più cari, davanti a  Firenze (3.924 euro/m²) che balza sul secondo gradino del podio seguono  Bolzano (3.753 euro/m²),  Milano (3.359 euro/m²) e Bologna (3.046 euro/m²). Nella parte bassa del ranking dei valori troviamo Ragusa (817 euro/m²), Caltanissetta (791 euro/m²) e Biella, con 709 euro al metro quadro.

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