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Coronavirus, Conte all'Onu: "Pandemia sia l'opportunità per un nuovo inizio"

Il premier ha esortato con forza la comunità internazionale a lavorare insieme per "voltare questa pagina buia della storia"

La pandemia di coronavirus è e deve essere anche "l'opportunità per un nuovo inizio". Un'opportunità "che sta a noi cogliere". Questo l'appello e l'auspicio che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rivolto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con un intervento in cui ha esortato con forza la comunità internazionale a lavorare insieme per "voltare questa pagina buia della storia".

"L'Italia è pronta a fare la sua parte" E l'Italia è pronta a fare la sua parte ha assicurato il premier, a partire dalla prossima presidenza italiana del G20 nel 2021, la prima volta che accade nella storia per il nostro Paese. Roma farà di tutto perché questa occasione diventi "un momento di rinascita collettiva", recuperando "quelle sinergie e quella fratellanza necessarie per trasformare la tragedia in opportunità di riscatto e di rilancio".

Nella convinzione assoluta, ha ribadito Conte, che serva "un'alleanza internazionale" per la lotta al virus, a partire da "un accesso equo e globale al vaccino, alla diagnostica e alle terapie". Tutti "beni pubblici globali, non beni di lusso". Il presidente del consiglio ha quindi sottolineato come l'Italia sia diventata "il simbolo di uno sforzo collettivo, umano ancor prima che sanitario e politico, portato poi in dote all'intera comunità internazionale".

"Il vaccino italiano sarà a disposizione di tutti i popoli" Ed ha rivendicato con orgoglio come il vaccino italiano "sarà a disposizione di tutti i popoli": "Il nostro contributo sarà patrimonio collettivo", ha garantito, parlando di "etica della vulnerabilita'" e lodando l'Unione europea che ha raccolto già 40 miliardi di euro per la risposta globale. E ha capito, ha aggiunto, "la vera portata della sfida", che è quella di lavorare insieme per superare l'emergenza sanitaria ma che e' anche "ripensare un mondo piu' verde, piu' digitale, più inclusivo".

Oltre alle conseguenze sanitarie ed economiche, la pandemia rischia chiaramente di peggiorare la situazione della pace, della sicurezza e della stabilità sui vari scenari di crisi. Conte si è soffermato dunque sulla situazione della Libia, ribadendo come "l'unica strada sia quella di una soluzione inclusiva e dell'imprescindibile ruolo di mediazione delle Nazioni Unite, impedendo interferenze ed ingerenze esterne" e "dando spazio al dialogo intra-libico".

"La sfida dell'immigrazione si vince con un cambio di prospettiva" E il prossimo passo da compiere per il premier deve essere quello di "consentire la ripresa della produzione petrolifera su tutto il territorio, promuovendo un'equa gestione delle risorse a beneficio di tutto il popolo libico". La sfida dell'immigrazione poi, ha ripetuto Conte, si vince solo con "un cambio di prospettiva che conduca ad un governo europeo autenticamente solidale e multilivello, e lo sviluppo di canali sicuri per la migrazione regolare".

"I flussi migratori - ha incalzato - sono una sfida globale a cui la comunità internazionale non può che fornire risposte a livello multilaterale, con un'azione strutturata intorno ai principi di solidarietà e responsabilità.

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