FOTO24 VIDEO24 2

Covid, Crisanti: "Riaprire gli stadi adesso è da irresponsabili"

Scienziati molto cauti, se non addirittura contrari. Più possibilista, anche se con la giusta gradualità, il viceministro della Salute Sileri

Forlì-Cesena, le lezioni iniziano sul campo da calcio: genitori sugli spalti

1 di 12
2 di 12
3 di 12
4 di 12
5 di 12
6 di 12
7 di 12
8 di 12
9 di 12
10 di 12
11 di 12
12 di 12
Singolare inizio dell'anno scolastico per gli studenti di Santa Sofia, piccolo comune in provincia di Forlì-Cesena. Nel rispetto delle norme anti-Covid, le lezioni si sono svolte sul campo da calcio della cittadina, con i genitori che hanno assistito dagli spalti.

"Riaprire gli stadi adesso è da irresponsabili, ora dobbiamo metabolizzare l'apertura delle scuole e vedere come va". Lo ha affermato Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all'Università di Padova. "Le cose vanno fatte gradualmente. Se proprio vogliamo fare un gesto simbolico, riapriamoli con mille persone, oppure riapriamo con il 10% della capienza per almeno quindici giorni e vediamo che succede", ha aggiunto.

Sono già numerosi tra virologi e medici, coloro che si sono mostrati per lo meno cauti, quando non chiaramente contrari, alla riapertura degli stadi. Dopo Massimo Galli, anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del Cts si dice preoccupato. "E' indubbio che la riapertura degli stadi presenta delle situazioni e delle connotazioni di criticità e di potenziale rischio che non possono essere sottovalutate"., afferma, aggiungendo che si tratta di "una situazione complessa che credo meriti attenzione nella valutazione e credo anche significativa cautela".

'Non e' pensabile improvvisamente ipotizzare una riapertura degli stadi con 25.000 persone, ma si può ipotizzare una progressiva riapertura e con regole che devono essere ferree", afferma infine il viceministro alla Salute Pier Paolo Sileri. 

Espandi