Complice la noia e la reclusione del lockdown, moltissime persone hanno scoperto (o riscoperto) la soddisfazione di coltivare un piccolo orto. Una gioia riservata non solo ai fortunati possessori di un giardino, ma anche a chi vive in città e ha poco spazio: basta un balcone, o almeno un piccolo terrazzo, purché ben soleggiato. Oltre ai consueti fiori, possiamo coltivare anche erbe aromatiche e un buon numero di ortaggi, comprese alcune specie adatte al periodo autunnale, senza rimandare le buone ispirazioni alla prossima primavera. E se il balcone non è una soluzione praticabile, possiamo anche ricorrere ai cosiddetti “orti urbani condivisi”.
CHE COSA OCCORRE – Il nostro “podere”, per permettere un raccolto o almeno la soddisfazione di vedere spuntare le pianticelle, deve avere una buona esposizione. Il sole è l’alleato più importante: servono almeno cinque o sei ore al giorno di soleggiamento, per cui l’ideale è un balcone rivolto a sud est (in cui il sole è presente al mattino), o a sud ovest (con soleggiamento pomeridiano): un’esposizione diretta a sud espone invece le colture al sole diretto nelle ore più calde della giornata: d’inverno può essere un vantaggio, ma occorre ricordare che d’estate il calore meridiano richiede una quantità supplementare di acqua. Dobbiamo poi munirci di vasi di dimensioni adeguate (l’ideale sono i vasi rettangolari, profondi almeno 25 cm.), oppure delle apposite cassette di legno di varie dimensioni, in cui collocare il terriccio (per semplicità acquistiamo in un centro specializzato la varietà universale), eventualmente da concimare secondo le indicazioni del rivenditore.
ANCHE IN VERTICALE E CONDIVISO – Se lo spazio è tiranno, possiamo sfruttare la dimensione “verticale”, facendo crescere le nostre piantine in vasi appesi ai muri. Una coltura di questo genere è adatta in particolare alle insalate: alcune varietà possono essere coltivate persino in coltura idroponica, ossia senza la terra, ma immerse in una soluzione acquosa. Possiamo, in alternativa, collocare i vasi nei normali sostegni da agganciare alla ringhiera dei balconi, come si fa spesso con i fiori. Quando lo spazio è davvero nostro nemico, possiamo informarci se nella nostra zona si trova uno dei cosiddetti “orti condivisi”: si tratta di aree verdi urbane, pubbliche o private, che vengono cedute gratuitamente, o con un piccolo canone di affitto, a singoli o gruppi di persone che se ne vogliono prendere cura, sottraendole al degrado. Per informazioni ci si può rivolgere agli uffici del proprio comune.
CHE COSA PIANTARE IN SETTEMBRE –Possiamo incominciare con le piante aromatiche: non possono mancare in un mini orto urbano e sono anche le più facili da far crescere. Il basilico, il rosmarino, la salvia, ma anche la menta, il sedano, il prezzemolo e il peperoncino danno grandi soddisfazioni anche partendo dai semi e sono belle da vedere. Salvia e rosmarino sono piante perenni, ovvero non devono essere ripiantate, resistono bene al freddo dell’inverno e sono sempre utili in cucina. Se vogliamo osare un po’ di più possiamo scegliere cipolle e aglio, che non richiedono grandi spazi, ma possono crescere in un vaso non troppo profondo. Settembre è il mese giusto per seminare varie specie di insalata, come lattuga, cicoria, rucola, catalogna, indivia, ma anche spinaci, porri, cime di rapa, ravanelli, carote e cavoli. Meglio evitare invece le piante di grandi dimensioni, come zucche e meloni, e attendere la fine dell’inverno per pomodori, peperoni e melanzane. Per sapere con esattezza che cosa piantare mese per mese si possono consultare le apposite tabelle reperibili in Rete o sui giornali specializzati. Se, oltre agli ortaggi, abbiamo in mente di dedicarci ai fiori, ricordiamo che settembre è un buon periodo per piantare bulbi come primule, narcisi, garofani, tulipani: con un po’ di cure e di fortuna, ci gratificheranno con fioriture colorate e odorose verso febbraio-marzo.
L’ORTO È AMICO DEL BENESSERE – Oltre a offrici un passatempo divertente e la gioia di veder crescere qualcosa che stiamo coltivando con le nostre mani, prendersi cura dell’orto o di un giardino ha anche un riconosciuto valore antistress ed effetti positivi sul tono dell’umore. Se poi disponiamo di una superficie di una certa dimensione da coltivare, questo ci costringerà a una certa attività fisica, ottimo antidoto alla pigrizia e alla vita sedentaria. Anche un piccolo spazio, in ogni caso, aiuta a combattere la frenesia della vita quotidiana: la cura da dedicare alle piante insegna infatti a non avere fretta, a ritrovare la nostra calma interiore e ci fa godere degli stessi benefici che si traggono dalla meditazione. Non a caso gli esperti parlano di ortoterapia, molto efficace anche con i malati di Alzheimer e di autismo. Curare l’orto, infatti coinvolge le emozioni, stimola la curiosità e combatte gli stati depressivi. Dal mondo vegetale possiamo imparare la resilienza e la fiducia nel futuro: non a caso, il seme è il simbolo per eccellenza della speranza.