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Coronavirus, contagiati a due ricevimenti nuziali: Corleone chiude scuole e palestre

Nel Palermitano restrizioni fino al primo ottobre, mentre è cominciato lo screening sanitario per le persone esposte all'eventuale contagio

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Due ricevimenti nuziali in tre giorni, dal 12 al 15 settembre, alla presenza di 7 persone risultate positive al coronavirus. Per non correre rischi, il sindaco del comune palermitano Corleone, Nicolò Nicolosi, ha emesso un'ordinanza per chiudere scuole (tra i partecipanti ai matrimoni c'erano 30 studenti), villa comunale e palestre. Viene poi sospeso il mercato all'aperto. I pub e i locali dovranno chiudere alle 22.

Le restrizioni resteranno in vigore fino al primo ottobre, mentre è cominciato lo screening sanitario per tutte le persone esposte all'eventuale contagio. E tra queste ci sono anche alcune insegnanti dei vicini paesi di Bisaquino e Marineo, anche loro invitate alle due cerimonie di nozze.

"Ho voluto dare un segnalare ai miei concittadini che avevano un atteggiamento troppo lassista nei confronti della pandemia. I positivi accertati sono 7, ma abbiamo notizie di altri tre possibili casi. Siamo davanti a un'emergenza e non sono consentite leggerezze. La mia è una decisione sofferta, ma indispensabile", ha detto il sindaco.

E già venerdì mattina la gente in giro per Corleone (11mila abitanti) era più guardinga: mascherine a tappeto e attenzione alla distanza interpersonale, come non accadeva più fino al giorno prima. E in piazza qualcuno disegnava con una certa rassegnazione la catena del rischio: Corleone è una città di servizi per il territorio che comprende altri piccoli comuni. Lì ci sono ospedale, caserme delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco. Ci sono anche una sede dell'Inps, gli uffici del giudice di pace, un museo civico inaugurato da Carlo Azeglio Ciampi nel 2000 e frequentato da turisti incuriositi da questa scheggia di Sicilia che cerca di riscattarsi dalla triste fama di capitale della mafia.

A Milano riprendono i matrimoni civili a Palazzo Reale

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A Milano un altro piccolo passo verso il ritorno alla normalità dopo l'emergenza sanitaria con la ripresa dei matrimoni civili nella storica sede di Palazzo Reale. Le coppie sono tornate a dirsi sì nella Sala degli Specchi, con un massimo di 20 persone ad assistere. Durante la cerimonia gli sposi possono abbassarsi la mascherina mentre gli invitati la devono mantenere indossata. All'ingresso di Palazzo Reale gli addetti misurano la temperatura e il gel disinfettante e' disponibile prima di entrare in sala. I matrimoni al Palazzo Reale di Milano erano fermi dall'8 marzo, erano riprese le celebrazioni il 7 maggio ma in una sala degli uffici dell'anagrafe di via Larga, dove sono state celebrate 469 unioni, mentre durante l'emergenza sanitaria sono stati cancellati 167 matrimoni e 9 unioni civili. "Finalmente un altro pezzo di normalita' - ha commentato l'assessore ai Servizi Civici del Comune di Milano, Roberta Cocco, che ha celebrato uno dei primi matrimoni della giornata -. Oggi finalmente riapriamo Palazzo Reale, un piccolo segno della ripresa e piano piano speriamo vada tutto a posto".

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