LE ICONE DEI VIDEOGIOCHI

Master Chief, lo spartano più famoso della galassia videoludica

Una mascotte forgiata dal fuoco di mille battaglie, simbolo del marchio Xbox e protagonista di una saga ricca di fascino

© IGN

Torniamo, ancora una volta, all’alba del nuovo millennio. Come abbiamo capito nel corso di questi appuntamenti con le icone più famose del mondo dei videogiochi, l’inizio degli anni 2000 rappresentò un punto di svolta per il settore, nonché uno degli ultimi periodi d’oro per le nuove mascotte (prima che la loro importanza cominciasse a venire, progressivamente, meno) – complice, senza dubbio, l’arrivo sul mercato di una nuova generazione di console, attorno alla quale vorticavano enormi aspettative.

Come nasce, in mezzo a tutto questo marasma, la figura leggendaria di Master Chief? Beh, semplice: è una questione di necessità. Con la prima PlayStation e Nintendo 64 alle spalle, tutti si aspettavano qualcosa di grosso; Microsoft, che stava per lanciarsi sul mercato con la prima Xbox, aveva bisogno di un’icona per accompagnare questo debutto.

Master Chief, in realtà, non esiste. Master Chief è l’armatura che il giocatore ha indosso, quando si getta all’interno dei vari capitoli della serie Halo – specialmente i primi. Marcus Lehto e Robert Mclees (con l’aiuto del pennello di Shi Kai Wang) hanno creato un eroe massiccio, una sorta di carro armato con le gambe e le braccia, rimasto a lungo senza neppure un nome. Lo spartano doveva essere il mezzo per trascinare il giocatore in un universo in preda a una guerra logorante e interminabile; quello che stava sotto il suo casco e sotto i chili e chili (circa tre quintali, chilo più, chilo meno) di acciaio tinto di verde non era importante. Tutto ciò che contava era quello che Master Chief vedeva attraverso la visiera.

Le cose si sono gradualmente evolute nel tempo. Lo spartano non è di certo diventato un chiacchierone, ma l’intelligenza artificiale che lo ha seguito in tutti questi anni, Cortana, ha acquisito gradualmente spessore: lasciata alle spalle la sagoma da figura guida, inserita solo per fornire indicazioni all’utente, è diventata un personaggio vero e proprio.

Il loro rapporto è diventato via via più complesso: nelle mani della IA stava il potere di mettere allo scoperto alcune parti della storia e della personalità di Master Chief senza che fosse lui a parlare per sé (per evitare di rompere quel silenzio che permette al giocatore di vestire i panni del super-soldato). Con Halo 4 – affidato a 343 Industries dopo l’addio di Bungie – il director Josh Holmes arrivò a trarre ispirazione dal rapporto tra i due protagonisti in Ico, per definire il legame tra Chief e Cortana.

Le (poche) parole dette da Master Chief nel corso di questi anni le dobbiamo a Steve Downes, DJ e doppiatore americano che ottenne la parte, a quanto pare, telefonicamente e senza bisogno di audizioni – un suo precedente lavoro (in Septerra Core: Legacy of the Creator) gli valse l’ammirazione di Martin O'Donnell, music director di Bungie. Soltanto con Halo 4, momento di svolta per la serie, la sua presenza venne messa in discussione e fu costretto a mettersi alla prova per difendere la posizione, a circa dieci anni di distanza dal debutto nella serie.

Master Chief non si è praticamente mai fatto vedere senza armatura. Ci sono alcune sequenze che lo ritraggono senza casco, ma sono state tutte realizzate in modo da far intendere pochi dettagli – per non dare importanza all’esteriorità di chi è sotto l’armatura. Quello che definisce questo eroe silenzioso è la sua straordinaria capacità nel combattimento: gli Spartani sono forze speciali, addestrate fin dalla tenera età, impiegate sul campo nelle missioni più pericolose. Master Chief è un veterano, in grado di utilizzare un ventaglio di armi impressionante e di uscire vincitore dalle situazioni più disperate.

Dopo l’esordio nel 2001 in Halo: Combat Evolved (preceduto dal racconto La caduta di Reach), Master Chief è stato protagonista di tutti i capitoli principali della serie (Halo 2, Halo 3, Halo 4, Halo 5: Guardians e, prossimamente, Halo: Infinite), mentre si è saltato qualche episodio secondario, come Halo 3: ODST e Halo: Reach.

Oltre allo schermo, lo Spartano più famoso di Microsoft è comparso varie volte su supporti cartacei, in numerosi libri ispirati alla saga videoludica. Non mancano, anche per lui, delle comparsate esterne: lo troviamo infatti come personaggio giocabile della versione per Xbox One di Super Bomberman R, o come avventuriero in armatura in Fable II, mentre in Dead or Alive 4, per questioni legati ai diritti d’autore, troviamo una combattente a lui ispirata: Nicole (Spartan-458).