Omicidio Willy, i fratelli Bianchi col reddito di cittadinanza | Loro negano ma la Gdf conferma: "Devono ridare 28mila euro"
Tutto il gruppo che ha partecipato al pestaggio mortale, attraverso i loro genitori, starebbero usufruendo del sussidio. Sui social mostrano una vita al di sopra delle loro possibilità. Intanto un testimone accusa Gabriele Bianchi: "Lui ha preso a calci e pugni Willy"
Colleferro, chi sono i fratelli Bianchi accusati dell'omicidio di Willy
Suv, bottiglie di champagne, alberghi a cinque stelle: questa la vita mostrata dai fratelli Bianchi sui loro social. Un tenore da nababbi che però si scontra con quanto scoperto dagli inquirenti che indagano sulla morte di Willy Monteiro Duarte: attraverso il padre usufruivano del reddito di cittadinanza. Anche Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, indagati per il pestaggio mortale, usufruiscono del sussidio. Botta e risposta tra avvocati, che negano la domanda all'inps, e la Gdf che conferma il sussidio chiesto e ottenuto dalla famiglia.
La domanda per poter avere il reddito di cittadinanza è stata presentata dai vari capi famiglia i quali hanno inserito i loro figli, tutti al di sotto dei 24 anni e senza reddito, come familiari a carico. Questo potrebbe nel caso dei Bianchi aver fatto crescere l'assegno mensile oltre i mille euro. Una cifra che comunque non si sposa con la vita agiata che questi ragazzi dimostravano di avere con le foto postate sui profili social. Per i quattro picchiatori di Colleferro si è già aperta l'indagine patrimoniale che potrebbe però allargarsi anche ai genitori visto che le dichiarazioni mendaci sono punite a norma di legge.
I Bianchi dal carcere: "Non sappiamo cos'è il reddito di cittadinanza" - "Non abbiamo mai ricevuto o chiesto il reddito di cittadinanza". E' quanto hanno affermato Marco e Gabriele Bianchi agli inquirenti, in base a quanto riferisce il loro difensore Massimiliano Pica. "In sede di interrogatorio i miei assistiti - spiega Pica - hanno affermato di non avere mai ricevuto il reddito di cittadinanza. Di non sapere neanche di cosa si tratta".
Legale Belleggia: "Lui non ha chiesto il sussidio" - "Oggi ho avuto modo di parlare con il mio assistito il quale mi ha assicurato di non avere mai richiesto ne, ovviamente, percepito il reddito di cittadinanza. In caso contrario lo avrei invitato a restituire il denaro ricevuto". Lo ha affermato l'avvocato Vito Perugini, difensore di Francesco Belleggia.
La Gdf li denuncia: "Devono restituire 28mila euro" - Ma a confermare la notizia arriva la Gdf di Colleferro che ha certificato in 33mila euro la cifra che i quattro del branco avrebbero percepito indebitamente come reddito di cittadinanza. Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, avrebbero "omesso di indicare nelle
autocertificazioni compilate dati dovuti, creandosi in tal modo le condizioni per accedere al beneficio". Alla luce di una serie di accertamenti la Guardia di Finanza di Colleferro li ha denunciati per violazione della legge che regola il reddito di cittadinanza alla procura di Velletri e li ha segnalati all'Inps per il recupero delle somme. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori in su un totale di oltre 33mila euro ottenuti dai denunciati ne devono essere recuperati 28.747 mila euro.
Bianchi fermati 25 minuti dopo pestaggio - Intanto emergono alcuni dettagli sulla notte in cui Willy perse la vita. Sono stati fermati venticinque minuti dopo l'aggressione mortale a Willy Monteiro Duarte i fratelli Marco e Gabriele Bianchi. Il dato emerge dalle carte dell'inchiesta condotta dalla Procura di Velletri. "I responsabili sono stati sorpresi alle ore 3:55 - scrivono gli inquirenti - dopo appena 25 minuti dal fatto, con 'cose e tracce' dalle quali apparivano aver commesso il fatto "immediatamente prima". In particolare l'autovettura con la quale gli aggressori sono giunti sul luogo del delitto e poi si sono dati alla fuga, la camicia strappata indossata da Gabriele Bianchi ed il palese stato di agitazione".
Testimone: "Bianchi ha dato calcio e pugno in testa a Willy" - "Gabriele Bianchi gli ha dato prima un calcio, poi un pugno in testa". Questa la drammatica testimonianza a Fanpage.it di un giovane di Colleferro (che ha preferito rimanere anonimo) presente la sera della morte di Willy. Il ragazzo si trovava proprio nella piazza teatro dell'omicidio e ha assistito a tutte le fasi che hanno portato al decesso del giovane di Paliano. Nei giorni scorsi il testimone si è recato dai carabinieri per raccontare ciò che ha visto, dal primo litigio avvenuto fuori dai locali di Colleferro fino all'arrivo disperato dei soccorsi dopo il pestaggio.
Il racconto del pestaggio - Il testimone spiega che tutto è iniziato "tra le 2:30 e le 3 per una cavolata, un apprezzamento a una ragazza. La cosa non è finita lì: Belleggia a un certo punto è andato a sferrare un cazzotto a un ragazzo del posto, un amico della ragazza. Belleggia cercava di scappare, di non farsi vedere perché aveva capito di aver fatto una cavolata. In pratica tutti i ragazzi del posto stavano cercando lui". "Sembrava la solita scazzottata del sabato sera - continua il testimone -. Mentre la cosa sembrava finita, si sente una macchina, un Suv arrivare a 100 all'ora. Qualcuno ha urlato: `I fratelli Bianchi'. E la la gente è scappata". Dal suv "è sceso per primo Gabriele e ha sferrato un calcio a Willy, ce l'ho ancora impresso nella mente, Willy ha provato a rialzarsi, ma purtroppo prende un'altra botta ed è andato giù, con un cazzotto alla tempia, perché è stato un cazzotto alla tempia a mandarlo giù. Poi c'è stata molta confusione". Il testimone racconta inoltre del ritardo nei soccorsi: "L'ambulanza non arrivava, sarà arrivata dopo 30 o 35 minuti".
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