Mentre la sua campagna elettorale sembra stagnante, negli ultimi giorni Kanye West è tornato sui social con una tempesta di tweet provocanti e al vetriolo: il rapper sta portando avanti una battaglia nei confronti delle major discografiche, per ottenere la proprietà dei diritti sui dischi. Tra veri e propri sermoni e deliri di megalomania ha alzato via via la posta. E' passato dallo sfogo: "La mia gente è ridotta in schiavitù e io sono il nuovo Mosè" fino ad annunciare che "tutti i musicisti saranno liberi", L'ultimo "atto" è stato un video che lo ritrae urinare su una statuetta dei Grammy buttata nel water di casa. "Credetemi, non mi fermerò", promette.
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Solo qualche giorno fa Kanye ha fatto sapere via Twitter che non pubblicherà più nuova musica fin quando risolverà i contratti con le major a cui è legato, Sony e Universal. "Sono al servizio di Dio. Dobbiamo guarire il mondo. Sono Nat Turner, sto combattendo in nome di tutti noi", ha scritto. Poi ha continuato facendo un "paragone importante", lasciando tutti un po' confusi: "Voglio vedere i contratti di tutti con Universal e Sony, non voglio vedere la mia gente ridotta in schiavitù. L’industria musicale e la NBA sono l’equivalente delle navi che portavano gli schiavi... io sono il nuovo Mosè".
Il rapper è ai ferri corti con Universal e Sony da un po' di tempo. All'inizio del 2019 anno ha depositato una causa contro entrambe le società, reclamando royalties e per tentare di rientrare in possesso dei diritti e dei master, dichiarando di volersi "liberare da quei legami" equivalenti a una forma di schiavitù, Poi aveva pubblicato, a fine 2019, l'album "Jesus is King" seguito a breve distanza da "Jesus is born". Intanto, tornando a parlare di musica suonata, dell'annunciato nuovo album "Donda", invece, non si hanno più notizie: era stato annunciato per il luglio scorso con una foto social con la tracklist di 20 brani.
Tra le ultime esternazioni social il buon Kanye ha affermato che “un artista merita di possedere i propri master. L'artista muore di fame senza tour”. E ha poi spiegato: "Quando firmi un contratto musicale, cedi i tuoi diritti. Senza i master non puoi fare nulla con la tua musica. Qualcun altro controlla dove e quando viene riprodotta. Gli artisti non hanno nulla ad eccezione della fama, i tour e il merchandising”, e poi ha condiviso una foto di Prince sottolineando come il folletto di Minneapolis e Michael Jackson siano stati uccisi dall'industria musicale: "Tu e Michael siete morti così noi possiamo vivere".
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