Lo stato del manto stradale e il funzionamento della handbike non avrebbero avuto problemi. E' quanto emergerebbe dalla consulenza sulla dinamica dell'incidente ad Alex Zanardi a giugno quando, mentre viaggiava sulla sua handbike, si scontrò contro un autocarro lungo la provinciale 146 tra Pienza e San Quirico d'Orcia, nel Senese. Le rotture rilevate sulla handbike sarebbe state causate dall'urto contro il camion.
La perizia è stata disposta dalla procura che indaga sull'incidente che ha causato conseguenze gravissime per l'ex pilota. L'unico indagato è il conducente dell'autocarro, atto definito dovuto proprio ai fini degli accertamenti tecnici da eseguire. La sua difesa ha poi nominato come consulente per ricostruire la dinamica dell'incidente l'ingegnere Mattia Strangi di Bologna mentre la famiglia Zanardi ha incaricato l'ingegner Giorgio Cavallin di Padova.
A effettuare la consulenza per la procura l'ingegner Dario Vangi, già perito per l'inchiesta sulla morte di Franco Ballerini durante un rally nel 2010 e nell'indagini sulla strage di Viareggio. Dagli accertamenti dei consulenti, in base a quanto appreso, il manto stradale, finito sotto analisi per verificare se avvallamenti o buche potessero aver fatto perdere aderenza alla handbike, sarebbe risultato non ammalorato, ovvero senza difetti.
Quanto alla handbike, sarebbero state riscontrate rotture ma secondo gli accertamenti sarebbero dovute all'urto contro l'autocarro. Il veicolo non avrebbe avuto problemi né rotture meccaniche prima dello scontro. Su cosa possa aver fatto sbandare Alex Zanardi le ipotesi restano aperte, tra cui quella della velocità mentre il gruppo di testa della staffetta Obiettivo 3, con Zanardi e altri tre ciclistici, stava affrontando un tratto di strada in discesa.
La consulenza escluderebbe invece definitivamente che il cellulare di Zanardi e il navigatore possano essere tra le cause della perdita di controllo dell'handbike e del conseguente urto contro il camion che procedeva in direzione opposta.