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A Monster’s Expedition, un'avventura portatile per gli amanti degli enigmi

L’umanità si è volatilizzata: a ricordarla, un enorme museo a cielo aperto distribuito su centinaia di isolette piene di alberelli. Per esplorare ogni angolo del museo, però, ci vuole un bel carico di materia grigia

© IGN

A Monster’s Expedition, come si può sagacemente intuire dal titolo, racconta dell’esplorazione di un mostriciattolo assai simpatico di questo arcipelago. Ci sono moltissimi manufatti esposti con delle didascalie spassosissime, ma il guaio è che ogni isola è separata da quella precedente dal mare. Per riuscire ad accedervi, è necessario risolvere dei piccoli enigmi a base di tronchi e di rocce.

Sì, perché nel mondo di A Monster’s Expedition potete tagliare istantaneamente un albero e trasformarlo in un tronco. Il tronco rotola lateralmente, ma si “gira” se spinto nelle altre due direzioni, e dovrete trovare il modo di farlo cadere in acqua solo dove c’è l’unico stretto braccio di mare che vi permette di accedere all’isola successiva.

Una specie di Sokoban del taglialegna, se avete mai giocato al progenitore di A Monster’s Expedition. Le prime isole sono molto semplici, ma poi vi accorgerete che dovrete aguzzare l’ingegno per capire come ribaltare il tronco nel modo giusto per farlo arrivare dove volete voi. Se sbagliate, probabilmente lo farete rotolare in acqua dove non serve, e dovrete “resettare” l’isola. Però niente paura: non ci sono “vite” o un numero massimo di “tentativi”. Potete sbagliare tutte le volte che volete e nessuno si offende. 

Dovrete quindi giocare di “sponda” con le rocce opportunamente seminate sulle isolette, in modo da lanciare il tronco solo dove viene fermato da esse. Naturalmente, il gioco non è tutto qua: appena finito il generoso “tutorial”, scoprirete che l’arcipelago è veramente molto vasto, e che ci mettere decine di ore a girarlo tutto. È anche diviso in gruppi di isolette che hanno delle caratteristiche uniche. In uno per esempio ci sono dei tronchi più grossi, che non potrete spingere per il “lungo”.

A un certo punto, scoprirete che potete creare delle piccole zattere con due tronchi affiancati, e che potrete spingervi sulle rocce per viaggiare assai lontano. Ci fermiamo qua, perché il piacere di A Monster’s Expedition è proprio anche scoprire cosa succede e cosa c’è “laggiù”. Su ogni gruppo di isole c’è una specie di casella delle lettere che permette di teletrasportarsi da e verso gli altri gruppi di isole, così potrete viaggiare più velocemente e esplorare gli angoli più inaccessibili. Di sicuro, troverete delle isole particolarmente “ostiche” che potrete lasciare indietro e tornare a mente fresca.

D’altra parte, A Monster’s Expedition è prima di tutto un puzzle game rilassato. Non vi mette fretta, non c’è “urgenza” di risolvere i livelli, non c’è un percorso unico. Quando volete giocare, lo fate. Se sbagliate, non ci sono limiti o “vite” per rifare il livello. Finalmente un gioco da prendere con tutta calma, e sorridendo alle descrizioni dei manufatti umani. Per esempio, la didascalia della cyclette casalinga è “portabiancheria”, e descrive come gli umani lo utilizzassero per appendere i vestiti. Chissà quale era l’utilizzo originale?

A Monster’s Expedition è disponibile su iPhone e iPad (noi l'abbiamo provato su iPhone 11) nel programma Arcade, l’abbonamento di Apple che, a soli 5 euro, vi fa giocare un centiniaio di titoli selezionati senza spendere un centesimo extra. Altrimenti, lo trovate anche su Steam (PC).