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Coronavirus, Trump: "Gli Usa avranno il vaccino tra qualche settimana" | Berlino: "Disponibile per molti solo a metà 2021"

Il presidente americano: "Pronto molto presto, sarà un bene per il mondo". La Germania frena: "Nessuna rischiosa scorciatoria"

Ansa

Gli Stati Uniti avranno un vaccino contro il coronavirus nel giro di qualche settimana. Lo afferma Donald Trump in un'intervista a Fox. Già precedentemente il presidente Usa aveva annunciato che la realizzazione di un vaccino fosse ormai imminente: secondo alcuni analisti però potrebbe trattarsi di mosse studiate in previsione del voto di novembre.

"Avremo il vaccino molto presto", "in settimane, potranno essere 4 settimane o 8, ma lo avremo", ha detto Trump. "Siamo veramente molto vicini e sarà un bene non solo per noi, ma per il mondo", ha aggiunto, negando di aver fatto pressioni sulla Fda per motivi politici in vista delle elezioni. "Non lo faccio per ragioni politiche, voglio il vaccino, velocemente". E appena sarà disponibile, ha sottolineato, il governo sarà pronto a farlo distribuire, "immediatamente".

Berlino frena: "Non prenderemo rischiose scorciatoie" Per la Germania, invece, il vaccino potrà essere disponibile per molte persone soltanto a metà dell'anno prossimo. Lo ha detto la ministra dell'Istruzione e della Ricerca Anja Karliczek, sottolineando l'aspetto centrale della "sicurezza" del farmaco. Non prenderemo "rischiose scorciatoie" nella ricerca, "anche adesso che il mondo sta aspettando" la cura.  La ricerca in Germania "fa progressi veloci" e il governo è "fiducioso", "ma dobbiamo dire che non siamo ancora dove vogliamo. E non sappiamo cosa può succedere nelle prossime settimane", ha spiegato.

"Non devieremo da questa strada né in Germania né in Europa. E ritengo che tutti i Paesi del mondo debbano procedere in questo modo - ha aggiunto - Molte cose possono succedere nelle prossime settimane. Dobbiamo essere pronti al fatto che non ci sarà un vaccino fino alla metà del prossimo anno". Il ministro della Salute Spahn a sua volta ha aggiunto che "ci sarà una vaccinazione volontaria" e non obbbligatoria e che servirà "il 55-65% dei cittadini vaccinati per ottenere l'immunità di gregge".

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